Yesterday

Yesterday
di Danny Boyle (Gran Bretagna, Russia, Cina, 2019)
con Himes Patel, Lily James, Ed Sheeran,
Joel Fry, Kate McKinnon, Ana de Armas, Robert Carlyle,
Ellise Chappell, Alexander Arnold, James Corden, Lamorne Morris,
Vincent Franklin, Sophia Di Martino, Meera Syal, Sanjeev Bhaskar,
Karma Sood, Michael Kiwanuka

Commedia sentimentale molto divertente con un pizzico di sci-fi. O forse è meglio dire “fantasy”?
Il film è nato come una sceneggiatura originale dal titolo “Cover Version”, scritta da Jack Barth e dall’attore-scrittore-regista Mackenzie Crook ma in seguito è stata adattata e rimaneggiata da Richard Curtis e dallo stesso regista Boyle.
Jack Malik, un ragazzo inglese sui trenta di origini indiane (?), compone canzoni pop-rock e si esibisce in giro per localini in cerca di successo, mentre sbarca il lunario lavorando part-time in un supermarket. La sua manager – cioè colei che le procura le serate e gli fa da roadie – è una sua coetanea, nonché amica di sempre, che di nome fa Ellie. Dopo essere riuscito a partecipare a un festival molto noto, Jack decide di mollare la carriera artistica, perché scoraggiato dal fatto di aver suonato davanti a pochissime persone, per lo più distratte e non interessate alla sua musica. Quella stessa notte annuncia la sua drastica scelta a Ellie, che però non approva. I due litigano in macchina, mentre tornano a casa, per cui Jack, offeso decide di scendere fare il resto della strada in bici da solo. Mentre pedala però va via la corrente su tutta la Terra e, a causa del buio, viene investito da un autobus durante l’attraversamento di un incrocio.
Il giorno dopo si risveglia in ospedale con due denti in meno e varie fratture. Comunque è vivo ed Ellie è accanto a lui, a dargli conforto morale. Sulla scelta di smettere di comporre suonare in pubblico non ha cambiato idea. Alcune settimane dopo però, durante alcune conversazioni con Ellie e con i suoi amici, si rende conto che qualcosa non torna: il Mondo sembra essere cambiato durante quel blackout. Dopo la riabilitazone si accorge che nessuno sa nulla dei Beatles e della loro musica. Il quartetto di Liverpool sembra non essere mai esistito. Persino su Internet non v’è alcuna traccia. Uno shock non da poco che lo spinge ad approfittare di questa opportunità. Inizia così a comporre, o meglio a risuonare i brani dei Fab Four, in modo da recuperare gli accordi corretti e le parole, che aveva in parte dimenticato, e ad esibirsi in pubblico. Pian piano la sua bravura inizia ad essere notata tanto che prima incide un album gratuitamente, grazie all’aiuto di un giovane titolare di studio di registrazione, e poi viene contattato da Ed Sheeran in persona, che gli chiede di aprire alcune date dei suoi concerti in giro per l’Europa. Questo sarà il momento in cui la sua popolarità inizierà ad estendersi a livello globale. Un’importante manager americana arriverà ad offrire a Jack un contratto fenomenale, a cui sarà impossibile dire di no, ma la realizzazione di quest’album e il suo lancio terranno il ragazzo lontano dalla sua città e soprattutto dalla sua compagna di mille avventure, compagna a cui è affezionatissimo ma a cui non riesce ad esprimere del tutto i suoi sentimenti.
Se ho spoilerato troppo, fatemelo sapere. ;)

Piccola favola bella che piacerà a tutti. Solo i fan duri e puri dei Beatles potrebbero storcere il naso ma sinceramente a noi non importa.
Unico neo: il principio di fondo che regge tutto il film, ossia l’assunto che i pezzi di John, Paul, George e Ringo siano belli e validi intrinsecamente, cioè al di là del tempo e dello spazio. Mi spiego meglio: il mondo dimentica l’esistenza dei Beatles e si trova ad essere follemente innamorato di quegli stessi brani, anche se vengono re-interpretati da un ragazzo dopo più di 50 anni. Ha senso? No, perché non tiene conto del contesto in cui il Fenomeno-Beatles è avvenuto, non tiene conto della musica che c’era prima, del fattore novità (soprattuto in quanto a fanatismo teenageriale), della poca offerta musicale dell’epoca in cui i 4 baronetti di Liverpool emersero, ecc.
Ciò detto, superato questo errato assunto di fondo, la pellicola resta molto godibile: fa sorridere ed emoziona le anime belle.
Piccola curiosità: nella timeline alternativa in cui si risveglia Jack i Beatles non sono l’unico fenomeno di massa di cui la popolazione terrestre ha perso memoria.

Himesh Patel è stata un’ottima scelta di casting: incarna perfettamente “il ragazzo con un sogno in tasca”. Sa come apparire umile, semplice, impacciato e con i piedi per terra. Allo stesso modo è anche in grado di dare forma alla classica ascesa del signor nessuno che diventa popolarissimo. Il suo “non essere un figo pazzesco” aiuta molto. Ancora complimenti a chi ha saputo sceglierlo per questo ruolo da protagonista. Pare che Patel sia stato scelto anche per le sue vere doti da musicista. Nel film infatti, oltre a cantare, suona anche la chitarra e il pianoforte.
Dove avrò già visto Lily James? Ah, sì: nei film “Baby Driver – Il genio della fuga” e ne “L’ora più buia”. Qui interpreta Ellie, la dolce amica di Jack: una ragazza che si fa in quattro per lasciare che il suo BFF possa rendere reali i suoi sogni. Una giovane professoressa di matematica che fa anche la manager part-time e che quindi alterna le lezioni alla ricerca di ingaggi per far esibire il suo “assistito”. Anche lei mi è sembrata perfetta per il ruolo di una ragazza semplice, sincera e fedele, la vera grande amica che non ti abbandona mai. Bravissima anche nelle scene clou in cui il faccia-a-faccia tra i due protagonisti richiedeva un’alta dose di tensione e pathos dalle forti nuances romantiche.
Il ricciolone Joel Fry fa lo stordito Rocky: l’amico di Jack sempre “fumato” che l’accompagna in giro per il mondo come roadie. Sicuramente il personaggio più simpatico del film, quello che serve a controbilanciare le situazioni troppo tristi o sdolcinate.
Per Kate McKinnon il ruolo di Debra Hammer, la manager americana senza scrupoli, né peli sulla lingua: una giovane donna in carriera molto aggressiva e senza (apparente) umanità. Fascinosa per alcuni, stronza per molti altri. Attrice comunque bravissima, anche se tavolta va sopra le righe – ma è di certo la sceneggiatura che lo richiedeva.
Molto simpatici anche i due attori che interpretano i genitori di Jack: Meera Syal (Sheila) e Sanjeev Bhaskar (Jed).
Tanto di cappello a Ed Sheeran che ha accettato di prendersi in giro in questo film; in più di una scena lo vediamo quasi-umiliato dal successo riscosso dal protagonista. Un passo indietro questo, è vero, anche se teoricamente nei confronti della produzione musicale dei Beatles.
Ho apprezzato parecchio anche il personaggio interpretato da Lamorne Morris: un responsabile marketing ai limiti dell’assurdo; lo vediamo dire un sacco di fregnacce, tutto pieno di sé, sicuro del suo ruolo e del suo potere, attorniato da decine di gregari decerebrati, che applaudono continuamente senza il minimo giudizio critico, né senso del ridicolo. Meraviglia!
A Robert Carlyle è andato il ruolo di un anziano John Lennon. Irriconoscibile. Forse è il personaggio più buffo del film. Il ritratto che ne fa Danny Boyle non è dissacrante ma, quando l’attore appare sulla scena, qualche sorriso di troppo lo strappa.
La bella Ana de Armas appare in una sola scena nei panni di una conduttrice di talk show.
James Corden interpreta sé stesso durante una puntata della sua trasmissione in cui invita proprio il protagonista.
Sophie Di Martino, invece, ha il ruolo di una delle amiche storiche di Jack ed Ellie.

LA LOCANDINA ORIGINALE

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.