The Meyerowitz Stories (New and Selected)
di Noah Baumbach (USA, 2017)
con Dustin Hoffman, Ben Stiller, Adam Sandler,
Emma Thompson, Candice Bergen, Grace Van Patten,
Rebecca Miller, Elizabeth Marvel, Adam Driver, Judd Hirsh,
Sigourney Weaver, Adam David Thompson, Ronald Peet
New York. Un vecchio artista e le complicatissime relazioni che ha con i suoi tre figli.
Dopo aver terminato di insegnare in una famosa scuola d’arte, Harold Meyerowitz va in pensione e vorrebbe organizzare una mostra personale sulla sua intera carriera. Non riesce però nel suo intento, perché è molto orgoglioso e non vuole abbassarsi a chiedere aiuto a dei galleristi. Preferisce dunque aspettare che qualcuno si ricordi delle sue opere e lo chiami. Nel frattempo uno dei suoi figli, Danny, dopo essersi separato con sua moglie e aver accompagnato la sua unica figlia al college, si trasferisce a vivere per qualche tempo con il vecchio Meyerowitz e la sua terza moglie Maureen. Matthew invece, un altro dei suoi figli che vive da tempo a Los Angeles, torna in città per cercare di vendere l’appartamento di suo padre e tutte le opere che contiene. Harold non appare del tutto d’accordo, almeno in principio, ma Maureen spinge per concludere l’accordo.
La terza figlia, Jean, sembra la più tranquilla. Forse troppo tranquilla, tanto che a volte sembra quasi un’ombra degli altri personaggi presenti sulla scena.
Gli alterchi tra padre e figli subiranno una brusca battuta d’arresto quando Harold sarà ricoverato improvvisamente a causa di un ematoma al cervello. La lunga degenza in ospedale riavvicinerà i tre fratelli, che saranno infatti costretti dai sensi di colpa, e più in generale dall’affetto verso il genitore, a rimanere al capezzale sino al momento della riabilitazione.
Dustin Hoffman è praticamente perfetto nel ruolo dell’anziano brontolone e dirigista. Intepreta infatti il vecchio Harold, un uomo tutto incentrato su di sé a cui sembra impossibile dire di no, un padre per lo più assente ma che vorrebbe eterodirigere le vite dei figli, scegliere per loro una carriera d’artista di successo, il più possibile simile alla sua.
Adam Sandler è lo sciancato Danny Meyerowitz, il figlio maggiore: un quarantenne che non ha mai concluso niente nella sua vita. Da adulto ha trascorso tutto il tempo a fare il casalingo, non ha mai lavorato, si è occupato solo di sua figlia e della casa. Dopo la separazione da sua moglie, si trova del tutto spaesato. Per di più rappresenta una grossa delusione per Harold, dal momento che da ragazzo si era appassionato al pianoforte ma non ha poi continuato la carriera da musicista.
Ben Stiller è Matthew, un vero uomo in carriera. Ha fatto un sacco di soldi nel settore immobiliare sulla costa Ovest e da poco si è messo persino in proprio ma per Harold questo non basta. Non essendo diventato un artista, il vecchio padre ritiene che abbia comunque sprecato una grande occasione.
Elizabeth Marvel interpreta Jean Meyerowitz, la misteriosa e silenziosa terza figlia. Una donna intorno ai 40 anni, single, non molto avvenente ma stranamente taciturna. Per suo padre è quasi un fantasma, visto che non le concede alcuna considerazione.
Molto divertente Emma Thompson nei panni di Maureen. Si potrebbe quasi dire che rappresenta la linea comica del film: veste i panni di una donna molto emancipata e impegnata che non dà alcuna importanza ai sentimenti. Talmente risoluta e determinata da sembrare del tutto distaccata, quasi fredda, sia nei confronti dei tre figli di Harold, che verso Harold stesso, anche nei mesi della degenza ospedaliera. A real contemporary newyorker!
Grace Van Patten è la giovanissima figlia di Danny, una ragazza molto affezionata a suo padre.
Il grande Judd Hirsch ha il ruolo di L.J. Shapiro, un famosissimo artista contemporaneo, nonché amico di vecchia data di Harold Meyerowitz.
A Rebecca Miller è andato il ruolo di Loretta, la figlia di Shapiro: una donna che sembra attirare le simpatie di Danny Meyerowitz, soprattutto ora che entrambi si ritrovano separati.
Sigourney Weaver, in gran splendore, interpreta se stessa; ha una sola scena in cui incontra Harold durante un vernissage di Shapiro e lo saluta con finto entusiasmo, ignorandolo un attimo dopo le presentazioni.
Piccolo cammeo anche per Adam Driver nelle vesti dell’assistente dell’impegnatissimo Matthew.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.