Ecco noi per esempio...

Ecco noi per esempio…
di Sergio Corbucci (Italia, 1977)
con Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Barbara Bach,
Luciana Calandra, Felice Andreasi, Antonio Casagrande,
Ugo Bologna, Imma Piro, Ester Carloni, Ernest Thole, Guido Spadea,
Mangalika Di Tyadura, Daniela Piperno, Franca Marzi, Georges Wilson,
Sal Borghese, Elio Crovetto, Carmen Russo, Lory Del Santo

Strampalata commedia che racconta la storia dell’amicizia tra un fotografo (oggi diremmo fotogiornalista) libertino e ottimista che sogna di fare lo scoop della vita e un aspirante poeta tontolone e sfigato che arriva dalla provincia in cerca di un editore che possa pubblicare i suoi componimenti.
Si incontrano per caso alla Stazione di Milano durante degli scontri tra polizia e manifestanti e finiscono a vivere insieme in una squallida pensione. Tra di loro anche una vera e propria femme fatale di nome Ludovica. A far da cornice a questa storia, a tratti surreale, ci sono i cosiddetti Anni di Piombo, le proteste studentesche, la malavita meneghina, i salotti buoni – ma ipocriti e corrotti – della “Capitale morale d’Italia”. In un paio di scene si ride ma davvero sono solo 2.

Renato Pozzetto è ancora una volta il bamba di provincia, un ingenuo bambinone cresciuto, qualcosa di molto molto simile al personaggio di Artemio de “Il ragazzzo di campagna”, solo che questa volta porta l’assurdo nome di Palmambrogio Guanziroli.
Celentano interpreta il fotografo conosciuto da tutti come “Clic”. Sciupafemmine impenitente, perennemente in bolletta, al collo porta sempre una macchina fotografica. Fortunatamente Celentano fa il Celentano solo in pochissime occasioni, anzi, a dirla tutta: qui recita anche dignitosamente alcune scene fortemente drammatiche.
Ludovica, la donna favolosa che fa perdere la testa a Palmambrogio, ha il volto e il corpo di Barbara Bach. Incredbilmente bella. Da rimanere a bocca aperta.
Il grande Felice Andreasi ha il ruolo di un editore paranoico, maniaco delle armi, che vive in una grande villa iperprotteta da sistemi di sorveglianza.
A Giuliana Calandra fu assegnata la parte di Beatrix, una mangiauomini di mezza età, gran maestra di salotti borghesi, che di mestiere fa l’agente degli artisti.
Ernest Thole lo troviamo nella parte del travestito che si prostituisce e dà dritte a Clic sui malaffari dei suoi clienti.
Per Capucine il ruolo della moglie di Clic, una donna ancora innamorata del suo ex marito ma piena di odio e rancore nei confronti dell’uomo che l’ha fatta soffrire. La sua figura rappresenta la donna emancipata e “con la testa a posto”: la vediamo infatti impiegata in un importante negozio di dischi di Milano.
Franca Marzi interpreta Mariarosa Colombo, l’attempata vamp che gestisce la pensione in cui alloggiano Clic e Palmambrogio.
Paola Arduini è Francesca, la fidanzata di Palmambrogio: paesana e “non proprio bellissima”.
Per Elio Crovetto il ruolo dell’edicolante notturno amico di Clic; insieme pare abbiano “fatto il Vietnam”.
Georges Wilson è Melano Melani, l’anziano poeta gay che cerca di sedurre Palmambrogio.
Sal Borghese ha il ruolo dello scagnozzo di un potente malavitoso siculo; lo vediamo minacciare Clic con la pistola, dopo averlo scoperto a fotografare di soppiatto un furto di cavalli.
Carmen Russo e Lory Del Santo (giovanissime) le troviamo a ballare in discoteca con i due protagonisti in una delle ultime scene del film.
L’occhialuto Guido Spadea è Ercole, il padre di Francesca.
Per Imma Piro il ruolo di Vincenzina: una vedova di origini campane che vive sola con tre bambini piccoli. Di certo un tempo è stata una delle tante amanti di Clic, ma si è ridotta ad essere solo una specie di seconda moglie abbandonata.
La cameriera di colore che vive nella stessa pensione dei due protagonisti è Mangalika Di Tyadura.
Antonio Casagrande intepreta il commissario Potenza – la solita macchietta del poliziotto meridionale vecchio stampo: ottuso, iracondo, impaziente e indolente.
Ugo Bologna dà il volto a Gianni, il titolare del negozio di dischi preso di mira da una protesta di giovani comunisti.
Ester Carloni è la vecchietta all’ospizio.
Daniela Piperno interpreta una delle giovani femministe che vorrebbe linciare clic per aver rubato degli scatti a una delle riunioni del loro collettivo.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.