Smetto quando voglio - Ad Honorem

Smetto quando voglio – Ad honorem
di Sidney Sibilia (Italia, 2018)
con Edoardo Leo, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè
Stefano Fresi, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Pietro Sermonti,
Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia, Giampaolo Morelli, Guglielmo Poggi,
Sergio Solli, Rosario Lisma, Marco Bonini, Greta Scarano,
Francesco Acquaroli, Peppe Barra, Giusy Buscemi

Terzo episodio della trilogia “Smetto quando voglio”.
Qui potete leggere del primo episodio e del secondo episodio.

Il protagonista – Pietro Zinni – in cella in attesa di giudizio per i fatti compiuti negli episodi precedenti, riceve visita (controvoglia) da una giornalista curiosa che, nel fargli domande, gli fornisce involontariamente un elemento importante, un dato che gli permette di avere chiaro il motivo per cui è finito dietro le sbarre e per capire che fuori dal carcere c’è un pazzo che vuole compiere un atto terroristico con del gas nervino all’Università La Sapienza durante un’importante cerimonia. Facendosi aiutare da Vittorio, il suo fido avvocato, riesce quindi a riunire la “Banda dei ricercatori”, portando tutti gli elementi per pochissime ore nel suo stesso istituto circondariale. La sua idea è di fare una fuga di gruppo per correre a sventare il piano. I suoi compari, anche se non pienamente convinti del piano, accettano e partecipano collettivamente alla rocambolesca azione che nelle prime (buffe) fasi consiste nel partecipare ad una recita teatrale con altri carcerati, far esplodere un muro e confondersi con un numeroso gruppo di frati in pellegrinaggio. Non vi svelo altro per non togliervi il gusto di assistere a quella che sembra un po’ una riedizione del colpo de “I soliti ignoti” (almeno dal punto di vista dell’approccio).

Forse dei tre film è il meno divertente, anche se contiene scene simpaticissime.
Uno dei migliori attori sulla scena, comunque, è Stefano Fresi, come sempre; in due o tre occasioni riesce a strappare allo spettatore una risata sincera.
Bravo come sempre anche Leo e tutta la squadra di attori al suo fianco.
Abbastanza convincente anche Luigi Lo Cascio nei panni dello psicopatico terrorista ex-ricercatore universitario. Meno (molto meno) Neri Marcorè. L’ho sempre trovato capace e simpatico ma qui è del tutto fuori ruolo. Lo avevo già scritto in occasione del primo episodio: non è affatto credibile nei panni di temibile gangster “Er Murena”. Così poco credibile che lo stesso film, nel momento in cui viene narrata la trasformazione di questo personaggio da ricercatore universitario a potente spacciatore di droga, cerca di farci sopra un po’ di ironia.
Francesco Acquaroli è sempre il Commissario Galatro, così come Greta Scarano è l’agente Paola Coletti, l’unica nella polizia a credere alle parole di Zinni.
Sergio Solli torna nei panni dell’aziano e viscido professore di Zinni.
Uno straordinario Peppe Barra nella parte divertentissima del direttore del carcere, appasionato di teatro, che cerca di mettere in piedi uno spettacolo con i suoi detenuti.
La bella Giusy Buscemi (Miss Italia 2012) interpreta la giovane giornalista/blogger che va a fare visita a Zinni nel carcere.

Perché vederlo: se avete amato i due episodi precedenti e volete vedere come va a finire l’intera storia.
Perché non vederlo: se odiate le commedie italiane contemporanee o non vi piacciono i film corali.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.