Nel continente nero
di Marco Risi (Italia, 1992)
con Corso Salani, Diego Abbatantuono, Anna Falchi,
Tony Sperandeo, Gianfranco Barra, Maurizio Mattioli,
Ivo Garrani, Luigi Maria Burruano, Bruno Corazzari,
Nanni Tamma, Bernard Chaperon, Alessandra Panelli,
Cinzia Monreale, Antonino Iuorio, Fabrizia Sacchi
Divertente commedia ambientata in Kenya.
Alessandro Benini – un uomo d’affari sulla quarantina – si reca a Malindi per il funerale di suo padre, un uomo con cui ha tagliato tutti i rapporti da decenni. Dopo la cerimonia, si ferma con la sua ragazza Irene nella grande casa coloniale di suo padre per qualche giorno, al fine mettere a posto questioni burocratiche. Scopre così che suo padre era pieno di debiti e che – oltre gli amici – aveva anche qualche nemico. Uno in particolare: Fulvio Colombo, un ex-socio molto potente che cerca di approfittare della scomparsa dell’uomo per trarre vantaggi dall’ingenuità/inesperienza del figlio. Colombo arriva a far arrestare Alessandro e a fargli togliere il passaporto – con la connivenza di agenti di polizia locale corrotti – per costringerlo a rimanere il più a lungo possibile in Kenya. Anche la casa viene posta sotto sequesto, a causa dei debiti lasciati da Benini senior, per cui Alessandro è costretto a stare in albergo. L’atteggiamento di Colombo però è tutt’altro che ostile, apertamente infatti l’uomo si dimostra molto amichevole con Alessandro: lo tira fuori dal carcere, gli offre amicizia, lo introduce nel giro di uomini d’affari italiani (più o meno loschi) che, come lui, vivono da tanti anni in Kenya. Quella del bastone e della carota, comunque, è solo una strategia attuata da Colombo per tirarla lunga e predere Alessandro per sfinimento. Ciò che davvero vuole da lui è la firma sui documenti che cedono ufficialmente tutti gli averi (e gli oneri) ereditati da Benini a Colombo – ivi compreso il terreno su cui c’è una parrocchia gestita da un tenace missionario.
L’ingenuo Alessandro Benini ha il volto del riccio Corso Salani. Una figura malinconica, la sua, una vittima nelle mani di un carnefice apparentemente non violento ma molto subdolo.
Abbatantuono in forma smagliante nella parte del maneggione Fulvio Colombo: un personaggio rapace, sguaiato, ignorante, spregiudicato, urlatore, anche rozzo, sessualmente ingordo, ma allo stesso tempo triste e solo.
La giovane Anna Falchi interpreta Irene, la fidanzata di Benini: una ragazza avvenente e tutt’altro che timida (non disdegna indossare mini-costumi da bagno durante il suo soggiorno kenyano o girare per casa nuda).
Gianfranco Barra interpreta un politico laido e affarista.
Tony Sperandeo è il prete-missionario caparbio e gran lavoratore, che vede di cattivo occhio tutti gli italiani di stanza a Malindi.
A Ivo Garrani andò il ruolo di un anziano monsignore che frequenta i salotti buoni e in forte odore di omosessualità.
Luigi Maria Burruano e Bruno Corazzari intepretano due imprenditori italiani di stanza a Malindi, in rapporto di sudditanza economica con Colombo.
Maurizio Mattioli interpreta un tamarro romano arricchito che si trova in vacanza con la famiglia in Kenya.
Nanni Tamma e Antonino Iuorio sono due dei tanti turisti che si trovano nel resort in cui spesso Colombo organizza feste.
Una scena di questo film – la furiosa ricerca di un Rolex rubato – mi ha ricordato una dinamica molto simile, già vista ne “Il barbiere di Rio”, altro film esotico con protagonista Abbatantuono.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.