Signore e signori
di Pietro Germi (Italia, 1965)
con Gastone Moschin, Virna Lisi, Alberto Rabagliati,
Alberto Lionello, Beba Loncar, Gigi Ballista, Nora Ricci,
Moira Orfei, Quinto Parmeggiani, Aldo Puglisi, Carlo Bagno,
Patrizia Valturri, Olga Vili, Gia Sandri, Giulio Questi
Sotterfugi, scappatelle, voltafaccia, sopprusi, tradimenti, inimicizie, scandali e ipocrisie della provincia italiana.
Questo è forse è il più satirico tra i film di Germi – nel senso più alto del termine – forse il migliore che il regista abbia mai girato. Una meraviglia.
Ambientato in una cittadina veneta di fantasia, racconta le vite false e ambigue di un gruppo di amici, dei borghesotti che, sebbene appaiano molto legati, non fanno altro che tradirsi a vicenda e vivere vite ipocrite, povere, guidate solo da ambizioni, vitalismo e machismo.
Gigi Ballista interpreta Giacinto Castellan, un marito tronfio che viene tradito da sua moglie con il suo migliore amico. Straordinaria la scena in cui fa da gran mattatore durante un party organizzato in casa sua. Sempre un numero uno nel mettere in scena il ruolo del “Cummenda”. Lo ricordate in “Febbre da cavallo”?
Noemi Castellan – la moglie di Giacinto – ha il volto e il corpo della bionda Beba Loncar (credo doppiata).
Il traditore dal ceffo beffardo – tale Toni Gasparini – è invece Alberto Lionello.
A Virna Lisi andò la parte della giovane cassiera Milena, ossia la bella ragazza che prova a rubare il marito a Gilda Bisigato (Nora Ricci).
Ad interpretare il ragionier Bisigato – un pover’uomo che cerca di abbandonare il tetto coniugale per vivere finalmente una vita felice con la giovane donna di cui è follemente innamorato – troviamo un impareggiabile Gastone Moschin.
Moira Orfei ha il ruolo della mora seduttrice Giorgia Casellato.
Alberto Rabagliati è il commendatore Galeazzo Casellato, un anziano rimbambito che spesso si addormenta durante le serate mondane e che viene tradito dalla moglie sotto gli occhi di tutti, senza nutrire il benché minimo sospetto.
Lo stiloso Franco Fabrizi è il venditore di scarpe Lino Benedetti.
Aldo Puglisi appare in due o tre scene nei panni del carabiniere (baffuto) Mancuso.
Il film vinse Grand Prix per il miglior film al 19º Festival di Cannes (1966)
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.