All Eyez On Me
di Benny Boom (USA, 2017)
con Demetrius Shipp Jr., Danai Gurira, Lauren Cohan,
Jamie Hector, Annie Ilonzeh, Jamal Woolard, Kat Graham, Annie Ilonzeh,
Kat Graham, Clifton Powell, Dominic L. Santana, Jarrett Ellis,
Biopic su Tupac Shakur. L’ho trovato un po’ didascalico, semplicistico, sbrigativo – sopratutto nella prima parte. Ovviamente 140 minuti non sono sufficienti per andare a fondo o soffermarsi su alcuni aspetti fondamentali della vita di questo artista, ma vi giuro che alcune scene erano pressoché parodistiche. Non molte ma c’erano.
Vediamo comunque aspetti positivi e negativi del tutto.
Pro
La somiglianza tra Tupac e Demetrius Shipp Jr. – che lo interpreta – non è poca. Dunque ottima scelta di cast, valido trucco e persino buona recitazione. Insomma Demetrius se la cava, è credibile e rappa anche dicretamente (quando gli viene chiesto di farlo).
Anche Jamal Woolard, il tizio che interpreta Notorius B.I.G., non è male – non gli somiglia tantissimo, me l’aspettavo molto più corpulento – anche se forse il suo modo di parlare andava riprodotto “più strascicato”.
Un’altra attrice che ricorda tantissimo il personaggio che intepreta è Grace Gibson. La sua Faith Evans è sbalorditivamente somigliante. Peccato abbia solo un paio di brevi scene.
Notevole poi la recitazione di Danai Gurira nei panni di Afeni, ossia la madre di Tupac. Dico la verità: nei primo 10 minuti va spesso sopra le righe, fa un proclama per ogni frase, agita compulsivamebte tutti i muscoli facciali, ma con l’andare avanti della pellicola il suo personaggio fortunatamente acquista profondità e di conseguenza credibilità.
La migliore performance comunque è quella di Dominic L. Santana, che interpreta il violento Suge Knight. Il proprietario della Death Row Records non ne esce benissimo ma l’attore ce la mette davvero tutta per tirar fuori una interpretazione meritevole di applausi.
Un altro aspetto molto positivo di questa pellicola è la colonna sonora: per fortuna alcuni brani sono stati eseguiti nell’edizione originale. Non solo brani di Shakur, intendiamoci, anche quelli che fanno da sfondo sonoro. Altri invece sono eseguiti come dignitose cover, credo rappate dallo stesso attore che interpreta il protagonista. Comunque diversi testi dei brani rappati sullo schermo da Demetrius Shipp Jr. erano sottotitolati in italiano, in modo da permettere allo spettatore (non proprio ferrato con lo slang di Los Angeles o New York) una migliore comprensione del messaggio veicolato.
Contro
Abbiamo detto che la sceneggiatura non è il top. Chi conosce la storia di Tupac conosce la trama, dunque può valutare da sé il grado di attinenza alla realtà o – viceversa – quanto di quello che vediamo raccontato è romanzato.
A me sinceramente è sembrato tutto abbastanza verosimile – anche se non conoscevo per filo e per segno le vicende de rapper newyorkese; l’unico dubbio che m’è venuto è se la visione portata sul grande schermo sia quella meno traumatica o comunque meno disposta a raccogliere le polemiche. Mi spiego meglio: sappiamo tutti che Tupac non era un santo. Ma il regista mi sembra che abbia cercato il più possibile di smussare gli angoli. C’è della violenza ma il protagonista sembra quasi sempre una vittima, uno che è lì per caso, un bersaglio di chissà quali trame complottiste. Solo in un paio di scene lo vediamo reagire con violenza e sempre comunque per vendicare un soppruso nei confronti di un “fratello nero”. Certo è che la pellicola non avrebbe mai avuto l’avvallo della famiglia di Shakur, o di chi ne cura l’immagine da morto, se il lungometraggio da semi-agiografia (qual è) si fosse invece trasformato in un’inchiesta sulle luci ed ombre della figura dell’osannato rapper da 85 milioni di dischi venduti.
Nota: il titolo del film prende il nome da uno degli album più fortunati di 2Pac.
Nota personale: ho visto questo film ieri sera in un cinema di Roma, in italiano. Comunque è già tanto essere riusciti a vederlo. Pare che la pellicola sia stata distribuita nelle sale italiane dalla Lucky Red per soli 7 giorni. Perché mai? I fan del rap americano (e dell’Hip Hop più in generale) pensavo che ormai in Italia non fossero pochini. Mah.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.