Giallo napoletano
Giallo napoletano
di Sergio Corbucci (Italia, 1979)
con Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Ornella Muti,
Renato Pozzetto, Zeudi Araya, Peppino De Filippo, Capucine,
Franco Javarone, Natale Tulli, Peppe Barra, Tomas Arana,
Carlo Taranto, Mimmo Poli, Elena Fiore, Angelo Pellegrino

Thriller ambientato a Napoli. Un maestro di mandolino, tale Raffaele Capece, è testimone involontario in una curiosa serie di omicidi simili (gente che viene scaraventata giù dai palazzi) di cui inizialmente viene ritenuto responsabile. La storia inizia quando, per pagare un debito di gioco di suo padre, accetta di andare a suonare una misteriosa serenata alle 5 del mattino sotto la finestra di uno sconosciuto. A portarlo sul luogo del misfatto un personaggio ambiguo: un uomo alto e con parrucca bionda che guida un maggiolino Volkswagen bianco. La persona a cui la seranata è dedicata si rivela essere un possente afroamericano che prima apre il fuoco sull’uomo in parrucca e sul maestro e poi cade nel vuoto, spinto dal suo killer.

Film con cast molto strambo e trama un bel po’ “sgarrupata” (per non dire incasinata). Alcune incongruenze relative al mistero della serenata sono parecchio palesi, ma le si perdona facilmente in nome della simpatia dei personaggi.

Il povero maestro di mandolino ha il volto di un Marcello Mastroianni alquanto anziano e molto sciatto; ciò è dovuto al fatto che il personaggio di Raffaele Capece rappresenta la figura del poveraccio, dello sfigato che vive ancora col padre e che difficilmente ha conosciuto l’amore di una donna, uno spiantato che, nonostante sia diplomato al conservatorio, si è ridotto a sbarcare il lunario suonando canzoni della tradizione napoletana per i clienti di una squallida bettola. A tutto ciò si aggiunga poi la sua invalidante zoppìa – dovuta alla poliomelite – e il fatto che suo padre (interpretato da un anziano Peppino De Filippo) è un nonnetto col vizio del gioco, egoista, menefreghista e pure un po’ rincoglionito.
De Filippo peraltro mette in scena un vecchietto napoletano che odia il presepe – cosa alquanto significativa, se si pensa al “Natale in casa Cupiello” di suo fratello Edoardo.
Michel Piccoli è Victor Navarro, il celebre maestro d’orchestra che ha lasciato Napoli e ha fatto i soldi all’estero, diventando un nome noto in tutto il Mondo. Qui lo vediamo alquanto algido nella sua signorilità, un uomo che fa di tutto per mostrarsi magnanimo, generoso e disponibile, ma che ha grosse difficoltà nel nascondere la sua alterigia. La sua giovane e avvenente (seconda) moglie ha le fattezze di Zeudi Araya.
Renato Pozzetto interpreta un poliziotto tontolone e imbranato: il vice-commissario Voghera, un milanese che è stato mandato a lavorare a Napoli palesemente controvoglia. Nutre subito antipatia per il maestro Capece, anche se in cuor suo sa che non può essere il killer che sta cercando.
Ornella Muti ha il ruolo di Lucia, una giovane infermiera di un ospedale psichiatrico, nonché moglie del figlio del Maestro (interpretato da Tomas Arana). Buffa curiosità: Ornella Muti e Tomas Arana interpretano marito e moglie anche nel film “Io e mia sorella” girato da Carlo Verdone nel 1987.
Beppe Barra interpreta l’effemminato titolare della bisca.
Franco Javarone è Gregorio Sella, un malativoso che minaccia il maestro Capece. Il suo forzuto scagnozzo ha invece l’aspetto di Natale Tulli.
A Carlo Taranto una sola scena nei panni del falegname che fa da custode alla casa che nasconde il mistero chiave di tutta la faccenda.
Buffo cammeo anche per il riccioluto Angelo Pellegrino, che qui interpreta un paziente dell’ospedale psichiatrico ossessionato con il fuoco e gli incendi.
A Capucine il ruolo di suor Angela, la direttrice dell’ospedale.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.