Maurizio Cattelan: Be Right Back

Maurizio Cattelan: Be Right Back
di Maura Axelrod (USA, 2016)

Mercoledì scorso sono stato al cinema (Tibur di Roma) a guardare questo film distribuito da Nexo Digital.
Si tratta di un documentario di 95 minuti dedicato alla vita e all’opera omnia di Maurizio Cattelan, artista contemporaneo di fama internazionale (e natali italiani).
Cosa ho visto: un excursus alquanto dettagliato sull’intera carriera artistica di quest’uomo, che davvero non necessita di presentazioni: un percorso che va dai miserrimi esordi a New York ai trionfi in tutto il mondo, passando per l’evento di svolta della sua popolarità: opera denominata “Working Is a Bad Job”, ossia l’esposizione di un cartellone pubblicitario di tipo billboard a Venezia per la Biennale del 1993. Ed è proprio qui che il mio cervello si è bloccato – per una buona decina di minuti – a pensare come anche in questo caso sono state le amicizie, più che il merito, la bravura o i contenuti, a decretare un successo. Intendiamoci: la creatività c’è – eccome se c’è – nessuno può affermare che questo artista non abbia idee o non sia originale (talvolta geniale) ma qui la questione centrale è altro. Qui lo snodo, il punto di svolta, l’evento che ha sbloccato la carriera di questo artista è stato l’amicizia con il curatore di una delle più importanti esposizioni d’arte del mondo. Non c’è alcun ombra di dubbio sul fatto che le cose siano andate così ed è proprio questo documentario a spiegarlo chiaramente.

Ma andiamo oltre. Gran parte del film è dedicato ad illustrare le opere dell’artista e i luoghi in cui sono state allestite o esposte; meraviglioso in proposito il racconto per immagini e parole della personale che il Guggenheim gli dedicò nel 2011 (“Maurizio Cattelan: All”), un’esposizione in cui tutte le edizioni originali delle opere dell’artista furono appese per alcuni mesi al soffitto di quella magnifica costruzione che è il Guggenheim Museum di New York. Un’altra parte consistente e importante è dedicata al rapporto tra l’artista e il mondo; questo racconto, che si snoda quasi per tutto il film, illustra il modo in cui è stata affrontata la stampa, i media e il mondo dell’arte contemporanea, e assembla quel puzzle che è la misteriosa costruzione della stessa “identità pubblica” dell’artista Cattelan.
Una delle cose più interessanti – almeno per me – è stata l’intervista (davvero molto toccante) alla sua ex fidanzata: Victoria Cabello, in cui si cerca di tracciare il rapporto tra l’intimità dell’artista e il suo inestinguibile impeto creativo. Meno emozionante, invece, quella alla sua attuale compagna.

“Be Right Back” mi ha annoiato? No, affatto – anche se devo ammettere che verso la metà del film mi sono addormentanto a causa della mia eccessiva stanchezza.
Da vedere? Sicuramente, se non conoscete l’artista e le sue opere. Ma anche se lo conoscete e volete approfondire. Da non perdere, invece, se siete già estimatori del personaggio e della sua produzione artistica.

Maurizio & Massimiliano
Fotogramma del film. Fonte: Zimbio.com

Disclaimer: questo post non è una marchetta. Non ho preso soldi o regali per scriverlo. Il biglietto di 10 Euro l’ho pagato di tasca mia.

La scheda di IMDb.com e di MyMovies.it.