Blade Runner

Blade Runner
di Ridley Scott (USA, 1982)
con Harrison Ford, Darryl Hannah, Rutger Hauer,
Sean Young, Brion James, Joanna Cassidy, Joe Turkel, Kevin Thompson,
Edward James Olmos, William Sanderson, Morgan Paull, James Hong

Los Angeles, 2019. 6 androidi dalle sembianze umane – replicanti dell’ultimo modello, denominati Nexus 6 – fuggono dalle colonie extraterrestri in cui sono relegati come schiavi e tornano sulla Terra, dove erano stati creati, per cercare di allungare il loro ciclo di vita brevissimo (appena 4 anni). Il loro obiettivo primario è infatti arrivare fino al loro creatore – il magnate Eldon Tyrell, capo della Tyrell Corporation – e convincerlo/contringerlo a modificare la loro struttura, dargli più vita, più tempo per vivere. Due di loro comunque muoiono poco dopo la fuga, folgorati, mentre altri quattro si aggirano pericolosamente per la città californiana e devono essere fermati.
La polizia decide quindi di mettere alle loro calcagna Rick Deckard, il migliore segugio di replicanti, ossia il migliore “Blade Runner”, con la missione precisa di trovarli e disattivarli, cioè ucciderli.

La meraviglia è il futuro distopico immaginato da Philip K. Dick nel suo romanzo “Do Androids Dream of Electric Sheep?” e messo in scena sontuosamente da Ridley Scott. Questo è uno dei capolavori del cinema fantascientico, un vero riferimento per tante altre opere, non solo cinematografiche. Alcune frasi presenti nel film sono addirittura diventate di uso comune, comunissimo, come: «Ho visto cose che…».
Ho rivisto questo film perché in autunno arriverà nei cinema il sequel “Blade Runner 2049” e del primo episodio non ricordavo praticamente nulla. Grazie al blog “L’antro atomico del Dr. Manhattan” per avermi fatto tornare la voglia. Rinfrescare la memoria non fa danni, anzi: in questo caso è stato pure parecchio piacevole.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.

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