Dial M for Murder

Dial M for Murder
di Alfred Hitchcock (USA, 1966)
con Grace Kelly, Ray Milland, John Williams,
Robert Cummings, Patrick Allen, Anthony Dawson,
George Leigh, George Alderson, Robin Hughes

Londra. Tony Wendice, un tennista un po’ in là con gli anni, ormai sul viale del tramonto, decide di abbandonare definitivamente lo sport quando scopre che sua moglie (Margot) lo tradisce con Mark Halliday, un americano che per mestiere fa o scrittore di gialli. La gelosia potrebbe accecarlo d’odio ma riesce a mantenere la calma. Deluso dal comportamento della donna ed amareggiato per quanto ha scoperto, Tony decide di dissimulare, ossia di fingere di non aver scoperto nulla e continuare a comportarsi come suo solito. In realtà ha in mente tutt’altro: il suo piano è di ammazzare sua moglie – una ricca ereditiera – per impossessarsi di tutte le sue fortune e dedicarsi alla bella vita. Il piano che ha ideato è un delitto pressoché perfetto che prevede il coinvolgimento di una persona del tutto insospettabile: un suo vecchio amico di college che non vede né frequenta da circa 20 anni.
Le cose però non vanno proprio come pianificate da Mr. Wendice. A guastargli la festa ci penseranno sua moglie prima – incoscientemente – e poi proprio Halliday e l’ispettore Hubbard, il commissario che si occupa del caso.

Ray Milland ha il ruolo del marito, ossia il mandante dell’omicidio: un freddo e beffardo calcolatore, che sembra quasi non aver sentimenti. Sorride sprezzante solo quando illustra al suo vecchio collega di college (Anthony Dawson) come deve far fuori la signora Wendice.
Grace Kelly è pressoché perfetta nella parte della moglie vittima incosciente della cattiveria di un marito spietato. Grande dignità anche nelle scene finali in cui appare come sospettata di omicidio. Che il connubbio Hitchcock-Kelly funzionasse alla perfezione (sul grande schermo) lo si capisce proprio da questa pellicola.
All’elegantissimo e fascinoso Robert Cummings andò la parte del galantuomo sospettoso che scrive gialli e aiuta a risolvere veri delitti.
Il magnifico ispettore di polizia – tenace ma garbato – è interpretato da John Williams: completo gessato blu, papillon al collo, capello impomatato e baffo d’ordinanza. La compitezza della sua figura passa non solo per i modi cortesi ma anche per l’aspetto signorile.

Nota 1: il film venne distribuito in Italia con il titolo de “Il delitto perfetto”.
Nota 2: Andrew Davis nel 1998 girò un remake di questo film, intitolato “Delitto perfetto” con protagonisti Gwyneth Paltrow, Michael Douglas, Viggo Mortensen e David Suchet.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.