Oltre il rumore

Oltre il rumore
Perché non dobbiamo farci raccontare Internet dai giornali e dalla TV
di Antonio Pavolini
Ottobre 2016, Informant.
3,99 Euro, 102 pagine
ISBN: 978-88-98194-66-7

Cosa c’è oltre il rumore? La risposta è semplice e persino scontata: il segnale. O almeno dovrebbe esserci. Ma non è proprio così e non è sempre così.
Antonio Pavolini in questo testo ci spiega cosa c’è di buono nei media digitali (che dovremmo smettere ormai di chiamare “nuovi”), perché non dobbiamo averne paura e perché è importante discernere il buono dal brutto, l’utile dall’inutile, il proficuo dal dannoso. Parte dalla spiegazione delle ragioni che spingono i giornali (e i media in generale) a criticare continuamente internet, a farne una narrazione negativa, per arrivare a delineare un quadro delle opportunità offerte dal mezzo, ora che questo mezzo non può più essere esclusivamente limitato ad uno schermo e una tasteria poggiati su di una scrivania.
Sotto la lente dell’autore passano, a fine di analisi, modelli di business dell’industria dei contenuti, comportamenti dell’utenza dei media, ma anche alcuni social network come Tumblr e FriendFeed, in qualità di esempi di piattaforme che riuscirono (un tempo) a trovare una propria dimensione di utilità e efficacia, anche se questo non significò per loro necessariamente successo.
Pavolini affronta anche il tema della scarsità dell’attenzione, del marketing delle idee, delle leve identitarie, del contesto autonomo della fruizione dei contenuti, del passaggio da filiera di produzione a ecosistema, del bello della scoperta e della condivisione, della cultura della rissa (ormai insista nello spettatore/utente e dura a morire), delle potenzialità inespresse insite nel web, dello sfruttamento degli interstizi un tempo considerati rumore di fondo e tanti altri aspetti dello stesso universo.
Molto interessante il passaggio sul perché gli utenti raccontano il proprio sé in un certo modo sulle piattaforme social (Facebook soprattutto).
La chiusura dell’introduzione al volume dice molto sulla visione profondamente umanista dell’autore: «Ma se non andiamo in giro di persona nei luoghi in cui la gente usa queste nuove cose, se non prendiamo i mezzi pubblici, se non ci accorgiamo di come cambia il paesaggio stesso delle nostre città, se non siamo attraversati dal “nuovo senso” dell’uscire di casa, del mescolarsi con gli altri, meglio ancora se sconosciuti, non andremo da nessuna parte. E soprattutto, non avremo la minima idea del futuro che ci aspetta».

Sull’account Medium di Pavolini trovate un’interessante appendice che estende (e approfondisce) il discorso che viene trattato nel libro.

Questo libro è disponibile (per il momento) solo in versione digitale. Spero che arrivi prima o poi anche una versione cartacea per chi ancora non vuole leggere le parole su uno schermo. Se volete saperne di più, prima di acquistarlo, vi consiglio la lettura di questa recensione di Luca “Ezekiel” Alagna e delle recensioni di Mafe De Baggis, Gianluca Diegoli e Maurizio .mau. Codogno che trovate nella pagina Amazon del prodotto.

Disclaimer: Pavolini è persona che stimo davvero molto. Lo reputo non solo competente, ma anche intelligente, brillante e imparziale. Ci conosciamo da una decina di anni e non l’ho mai sentito dire cose errate, esagerate, fuori luogo o prive del minimo fondamento, sia quando si trattava di temi che hanno a che fare con la tecnologia, i media e la comunicazione in generale, che quando si trattava di esprimere un’opinione sul resto dello scibile umano. Anzi: sono in pochi ad avere una visione tanto lucida su sui fenomeni tecno-socio-culturali che stiamo vivendo. Ha molto senso dello humor e parecchia autoironia e credo che sia proprio questo il motivo per cui lo reputo una persona speciale – oltre che un amico.

La prefazione è Filippo Pretolani (a.k.a. Gallizio), un’altra persona che gode della mia stima da tanto tempo, in quanto con le sue parole piene di verve futurista non manca mai di stupire il lettore.

Attenzione: questo libro l’ho comprato, non m’è stato dato in omaggio. Sia chiaro. Se credete che questo post sia prezzolato, insincero o comunque atto di piaggeria, vi sbagliate di grosso.

La scheda del libro sul sito dell’editore, su Amazon.it e su IBS.it.
Qui trovate anche la pagina Facebook ufficiale.

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