Oggi vi racconto il SUD d’Italia.
Nel paese in cui sono nato – Andria, Bt (ex Ba) – c’è una specie di piazza in cui avviene un rito antico. A dire il vero, più che una piazza, questo posto è un incrocio tra due strade che chiamano “Porta Castello”, perché un tempo lì c’era una delle porte d’accesso alla città, forse quella che immetteva sulla strada che porta a Castel del Monte, ma non ne sono sicurissimo.
A Porta Castello ogni sera all’ora del tramonto si riuniscono centinaia di uomini, giovani e anziani, pochissimi ragazzini – anzi ora che ci penso di ragazzini non ne ho mai visti.
Questi uomini vanno lì per “Pœrmétt”. Questo verbo sembra avere il suono di “permettere” ma forse ha più il senso di “promettere”. A Porta Castello infatti gli uomini ci vanno per cercare lavoro, per vedere se hanno la possibilità di lavorare il giorno dopo come braccianti nelle campagne circostanti. Quel crocevia è una vera e propria piazza in cui domanda e offerta di lavoro provano ad incontrarsi. Si promette di dare lavoro e si promette di lavorare. I proprietari vanno a Piazza Castello a cercare braccia di braccianti da impiegare il giorno seguente nei loro campi. I potenziali braccianti vanno lì con lo stesso scopo, ma dalla prospettiva opposta: cercare un lavoro nei campi per il giorno seguente. Per la precisione in Porta Castello non ci sono i veri proprietari, il più delle volte chi ingaggia i braccianti sono i “mezzani”, ossia degli intermediari, dei responsabili che si occupano del lavoro su mandato dei proprietari. Il termine non è bellissimo ma si tratta sostanzialmente di “caporali”.
Ogni sera ci si incontra insomma a Porta Castello. Questo rito di incontro, un appuntamento a fini di trattativa, va avanti ogni giorno, ogni mese, da anni. In tutte le stagioni, c’è sempre qualcosa da fare “fòur” (in campagna). Non ci si dà nemmeno un vero appuntamento; chi cerca lavoro o chi offre lavoro va semplicemente a Porta Castello nel tardo pomeriggio, mentre si sta facendo sera. Quando sono nato questo rito c’era già e c’era ancora oggi. Chissà quando è nato. Le origini precise non credo siano note. Ma non importa. La cosa davvero importante è sapere che Porta Castello c’era, c’è e ci sarà. Almeno fino a quando qualcuno avrà bisogno di lavorare nei campi e qualcun altro avrà un campo da lavorare.