Il seduttore
di Franco Rossi (Italia, 1954)
con Alberto Sordi, Lea Padovani, Ciccio Barbi,
Jacqueline Pierreux, Denise Grey, Mino Doro, Lia Amanda,
Marcello Giorda, Pina Bottin, Riccardo Cucciolla
Roma, anni ’50. Alberto è un giovane assicuratore di 33 anni che crede di essere un grande seduttore. Si bulla infatti continuamente col suo capufficio di avere un grande savoir-faire e di saperci fare con le donne. Ovviamente così non è, sa solo cacciarsi nei guai. In meno di una settimana riesce a mandare a monte un viaggio di affari a Parigi – a cui tanto aveva desiderato partecipare – per correre dietro a una fascinosa donna francese che conosce durante la compravendita di un’auto americana e che si rivelerà poi solo una scroccona in cerca di un amante facoltoso da spennare. Crederà di aver stretto con lei una relazione extra-coniugale ma in realtà combinerà solo pasticci coinvolgendo nei suoi giochi di seduzione anche la moglie di un aviatore americano – una signora che vive sola con i due figli in una grande villa di Fregene. L’ingenua illusione di poter gestire tre donne contemporaneamente (moglie e due amanti) finirà molto presto di fronte all’incapacità di tenere in piedi l’immenso ed intricato castello di panzane che ha costruito.
L’amara realtà è che Alberto si può permettere tutte queste pseudo-avventure galanti solo grazie alle sue prolungate assenze dall’ufficio – coperte da un capufficio compiacente e vittima – e al fatto che sua moglie (che sembra non sospettare nulla) e sua suocera lavorano senza sosta, quasi rinchiuse, nel ristorante di famiglia.
A Lea Padovani il ruolo della severa moglie di Alberto, una donna che lavora sino a tardi pur di fornire tutti gli agi della bella vita al suo giovane marito.
Jacqueline Pierreux interpreta la ragazza francese che fa perdere la testa ad Alberto. Denise Grey è la sua anziana “maman”.
Mino Doro interpreta il commendatore di cui Jacquelin è amante.
Se si esclude il protagonista, il personaggio più simpatico del film è certamente il ragionere, ossia il capufficio di Alberto (Ciccio Barbi): un omuncolo pelato e grasso di 50 anni circa, zitellone timido e impacciato, che si beve ogni fandonia pronunciata dalla bocca di Alberto. Arriverà a prestare anche 50.000 lire ad Alberto, a fare grandi spese di alcool e dolci e a mettere a disposizione casa sua, pur di organizzare una specie di cenetta a 4 con due belle ragazze, insomma un’inedita e frizzante serata che – lo ammette candidamente – vorrebbe trasformare in “orgia”.
Lia Amanda intepreta Alina, la raffinata signora che abita nella villa sul litorale di Fregene e che affitta l’auto di Alberto quando questi parte per Parigi.
A Marcello Giorda fu affidato il ruolo del vecchio colonnello – ormai in pensione – che lavora come giardiniere nella villa della signora Alina.
Nota: tra gli sceneggiatori ci sono Rodolfo Sonego e Leo Benvenuti.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.