Santa Maradona
di Marco Ponti (Italia, 2001)
con Stefano Accorsi, Libero De Rienzo, Anita Caprioli,
Mandala Tayde, Fabio Troiano, Franco Nero, Luca Bianchini,
Samuel dei Subsonica, Pierfunk, Giuseppe Loconsole
Uno dei film italiani più belli degli anni ’90. Non ci si stanca mai di guardarlo. Gli scambi di battute tra Bart e Andrea ad alcuni possono ormai sembrare già noti, eppure mantegono quel quid di originalità che trasmettono al primo ascolto.
Andrea e Bart sono due giovani conquilini di circa 30 anni, ormai laureati, che trascorrono il tempo a chiacchierare o a giocare. La pigrizia si è impossessata di loro (soprattutto di Bart). Di lavorare sembrano non aver alcuna voglia, anche se Andrea continua imperterrito a sostenere una serie di colloqui.
Un giorno, mentre cammina per le vie di Torino, Andrea urta per caso Dolores, una bellissima ragazza (maestra e attrice) e se ne innamora immediatamente. La ragazza ricambia per cui iniziano subito una relazione, che però arriva al capolinea dopo poco tempo, quando lei confessa di aver fatto sesso con un regista al fine di avere una parte a teatro.
Nel frattempo Lucia, un’amica molto carina di Andrea, si caccia nei guai posando nuda per un servizio fotografico. Bart e Andrea l’aiuteranno a cavarsi d’impaccio da questa situazione e a mollare definitivamente il suo ragazzo, un tipo molto possessivo.
Stefano Accorsi è Andrea, un ragazzo che si rifiuta di crescere, il suo atteggiamento vile gli impedisce di passare dalla giovinezza all’età adulta. Il film narra appunto il momento cruciale, quello delle decisioni importanti che nella vita – volenti o nolenti – bisogna prendere. Forse – con RadioFreccia – è il film in cui Accorsi ha recitato meglio.
Bart ha la faccia e la lingua del grande Libero De Rienzo. Il suo è senza dubbio il personaggio più divertente della pellicola. Sarebbe dovuto fungere da mera spalla per il personaggio di Andrea, ma in decine di occasioni lo sovrasta. Ponti ha saputo scrivere per lui dialoghi incredibilmente sagaci.
Dolcissima Mandala Tayde nel ruolo della ragazza di origini indiane, una tipa caruccia e ingenua che fa perdere la testa a Bart.
Anita Caprioli è quel tipo di ragazza che piace molto agli uomini e pochissimo alle donne. Avete capito cosa intendo, no? La sua Dolores è una specie di giovane secchiona, carina ma non volgare, una mora sobria ma dai dettagli parecchio fascinosi. Sbaglia chi lo reputa un personaggio semplice e scontato. Il dramma della persona che cade in tentazione – per desiderio di successo, vanità, arrivismo – e si pente, sapendo di aver fatto una grossa cazzata, è gigante, anche se forse non del tutto palese.
Il titolo del film è preso da una canzone dei Mano Negra, gruppo in cui militava Manu Chao.
Il regista Marco Ponti per questo film ha vinto il David di Donatello 2002 come Miglior regista esordiente. Libero de Rienzo ha preso lo stesso premio come Miglior attore non protagonista.
La colonna sonora contiene brani dei Motel Connection, tra cui il famoso “Two” e anche “Nuvole Rapide” dei Subsonica.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.