Rag. Arturo De Fanti, bancario precario

Rag. Arturo De Fanti, bancario precario
di Luciano Salce (Italia, 1980)
con Paolo Villaggio, Catherine Spaak, Annamaria Rizzoli,
Enrica Bonaccorti, Gigi Reder, Carlo Giuffré, Paolo Paoloni,
Anna Mazzamauro, Ugo Bologna, Vincenzo Crocitti

Il ragionier Arturo De Fanti è un uomo di 50 anni circa che lavora come cassiere in una piccola banca del Lazio; vive con sua moglie Elena e una colf in una grande casa – ereditata dalla sua famiglia d’origine – nell’estrema periferia (degradata) di Roma. Il suo è uno stipendio da fame, si sente mortificato dal quel poco che guadagna, vorrebbe più soldi a disposizione o quantomeno fare economia. Stufo della situazione di semi-indigenza in cui versa, decide di invitare Vanna, la sua amante, a vivere sotto il suo stesso tetto; il suo scopo è di sommare lo stipendio della ragazza (che lavora come attrice in speattocoli teatrali osé) al suo e magari farsi anche aiutare in casa con le faccende domestiche, visto che Smeralda (la sfacciata colf emiliana) si rifiuta ostinatamente di svolgere il suo lavoro a causa di stipendi arretrati non pagati.
Elena inizialmente non è d’accordo, ma dopo qualche piccolo bisticcio, allettata dall’idea di avere più denaro a disposizione per le sue spese, avvalla l’idea di Arturo e decide di provare a vivere questa bizzarra situazione.
Le cose però non iniziano per il verso giusto perché, dopo pochissimo tempo, Vanna perde il lavoro e pian piano in casa si aggiungono altri inquilini.
Una sera, tornando a casa da teatro, Arturo scopre sua moglie Elena a letto con un altro uomo (tale Willy, anziano allenatore di arti marziali) e scoppia una nuovo dramma con relativa lite. L’animosa discussione si conclude con un’iniziativa che replica la decisione di Arturo e in un certo (assurdo) senso bilancia le cose sotto il tetto: anche questo tizio entra a far parte di quella che si configura come una specie di comune.
Dopo Vanna e Willy, arriverà poi la moglie di Willy (la Contessa Selvaggia degli Antigori) e il marito di Vanna (un evaso siciliano che di nome fa Libero Catena). A questi vanno aggiunte anche le incursioni di un nobile pretendente della Contessa, detto Il Contino.

Villaggio interpreta il ragionere (con il solito atteggiamento da sfigato sottomesso, vittima di una situazione paradossale).
A Catherine Spaak il ruolo della moglie del ragioniere.
La disinibita amante (biondissima e un po’ scemetta) ha il corpo di Annamaria Rizzoli.
Enrica Bonaccorti fa la parte della serva Smeralda, o meglio della colf che si rifiuta di seguire le indicazioni dei padroni di casa e che anzi in diverse occasioni prova a sedurre il ragionere, onde ricavarne favori e denaro.
Gigi Reder è Willy, il maestro di arti marziali morto di fame (ruolo alquanto buffo, vista l’età dell’attore), nonché amante della moglie del ragioniere.
La Contessa Selvaggia, cioè la moglie dell’amante della moglie del ragioniere, è interpretata dalla simpaticissima Anna Mazzamauro.
Paolo Paoloni (l’attore che in Fantozzi era il “Megadirettore Galattico”) ha qui il ruolo del Contino, un nobile che intende ammazzare Willy, per avere la strada libera nella conquista del cuore di Selvaggia.
Carlo Giuffré interpreta Libero Catena, il fuggiasco omosessuale che, una volta arrivato in casa De Fanti, inizia a occuparsi di tutto quello che spetterebbe alla colf (cucina, pulisce, fa il bucato, tiene in ordine la casa, ecc.)
A Ugo Bologna il ruolo del dott. Morpurgo, il direttore della banca in cui lavora il ragionere – personaggio chiave che riuscirà a risolvere la confusa situazione in cui si sono cacciati Arturo e Elena.
Vincenzo Crocitti è Ciuffini, un collega del ragionier De Fanti.

A me piace tantissimo la sua ironia ma qui bisogna proprio essere sinceri: Luciano Salce ha fatto di meglio, ha scritto e girato pellicole decisamente più valide e divertenti di questa.

Le musiche del film sono del Maestro Piero Piccioni.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.