Milionari

Milionari
di Alessandro Piva (Italia, 2015)
con Francesco Scianna, Valentina Lodovini,
Gianfranco Gallo, Carmine Recano, Francesco di Leva,
Salvatore Striano, Antonio Zavatteri, Vincenzo Pirozzi,
Ivan Castiglione, Rosaria De Cicco, Alfonso Santagata,
Alessio Gallo, Antonella Morea, Antonio Zavatteri,
Lello Radice, Clotilde Esposito, Carlo Caracciolo

Alessandro Piva – lo stesso regista dei magnifici “Mio cognato” e “La capa gira” – dirige un film sulla Camorra che solo vagamente si potrebbe accostare a film come “Goodfellas” o “Bronx”. Vorrebbe essere un gangster movie di rango, solo che a me è apparso il solito film sulla malavita, qualcosa di già visto e dai toni un po’ scialbi. Diciamo quindi che si tratta di una specie di biopic non proprio riuscito, la storia del boss Marcello Cavani, detto Alendelòn, ispirata a quella di un vero malavitoso che spadorneggiò a Napoli tra gli anni ’80 e ’90.

La pellicola funziona – gli attori sono decisamente bravi, la storia non ha grosse pecche dal punto di vista della trama, le ambientazioni sono state ricreate dignitosamente, così come i vestiti, le auto, eccetera – ma manca di quel quid che ti fa apprezzare ciò che vedi, non c’è una scena o un passaggio per cui – in tutta sincerità – si possa affermare “Che bel film!”. Peccato, perché sinora ho sempre apprezzato il lavoro di Piva. Vedi ad esempio cosa scrissi l’anno scorso per “Henry”.

Fonte dell’immagine: Internazionale.it

Francesco Scianna è molto bravo nei panni del gansgter giovane e di bell’aspetto che in più riprese dimostra di avere un cuore nascosto da qualche parte, di non essere un boss come tutti gli altri di cui si circonda. Forse va un tantino sopra le righe nei momenti in cui il suo personaggio deve perdere le staffe, ma è un dettaglio perdonabile.
Valentina Lodovini recita in napoletano. Non è il suo dialetto ma se la cava dignitosamente. Affascinantissima – come al solito – non sfigura nei panni della donna combattuta tra la bella vita, che può condurre in quanto moglie di un boss, e la difficoltà di stare al fianco di un uomo che si macchia di diversi cruentissimi delitti.
Ho apprezzato poi la recitazione di Gianfranco Gallo (figlio di Nunzio Gallo nonché fratello maggiore di Massimiliano Gallo) nei panni di Don Carmine; il suo boss è ovviamente stereotipato, ma fino a un certo punto. Non credo che nel tratteggiare questo personaggio abbia calcato la mano. Comunque sia, l’ho trovato credibilissimo.
Davvero molto valido anche Vincenzo Pirozzi nel ruolo di Cicciobello, il suo ceffo è uno di quelli che fa paura al primo sguardo.
Salvatore Striano intepreta ‘O Piragna, il primo – e unico – boss che tenta di opporsi allo strapotere di Don Carmine.
Francesco Di Leva è Babbà, il braccio destro di Marcello Cavani che se ne va sempre in giro con un cappellino di lana.
La bravissima Rosaria De Cicco recita in due o tre scene nei panni della mamma del boss Cavani.

Gli sceneggiatori della pellicola sono tre: lo stesso Piva più Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini (che hanno scritto il libro omonimo da cui è stato tratto il film).

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.