Silver Streak
di Arthur Hiller (USA, 1976)
con Gene Wilder, Jill Clayburgh, Richard Pryor,
Ned Beatty, Patrick McGoohan, Ray Walston, Richard Kiel,
Scatman Crothers, Clifton James, Len Birman, Fred Willard,
Lucille Benson, Stefan Gierasch, Valerie Curtin
Una delle commedie più belle in cui abbia recitato Gene Wilder (certo, eccezion fatta per “Frankenstein Junior”). Anche qui fa coppia per Richard Pryor, come succederà ancora nel 1989 per “Non guardarmi: non ti sento”.
Si tratta di una specie di parodia di “Assassinio sull’Orient Express” ma con una dignità tutta sua. Cioè non è uno spoof movie, ha una trama molto originale e un dinamismo altissimo. Per dire: il protagonista finisce fuori dal treno 3 volte – e tre volte ci risale – riuscendo a sfuggire a un gruppo di uomini che vogliono farlo fuori.
L’editore George Caldwell prende il Silver Streak – un treno che va da Los Angeles a Chicago – con l’intenzione di rilassarsi e dedicarsi alla letture. Dichiara apertamente di “voler annoiarsi”, ma sul treno conoscerà Hilly Burns – una bellissima segretaria per cui perderà la testa – e senza volerlo si ritroverà invischiato in una storiaccia brutta ed incredibile, una specie di intrigo internazionale. Sarà il testimone oculare dell’assassinio di Professor Schreiner e questo metterà a repentaglio la sua vita. Schreiner infatti è un noto esperto d’arte che, avendo ritrovato alcune vecchie lettere di Rembrandt, potrebbe mandare a monte tutti gli affari sporchi e le truffe di Mr. Devereau, uno stimato collezionista che si è macchiato di diversi reati molto gravi. Devereau uccide il professore sul treno per eliminare completamente questo rischio e per mettere le mani sulle lettere, ma in seguito vorrebbe far fuori anche Caldwell, quando si accorge che questi, nel frattempo, ha scoperto i retroscena di tutta la vicenda.
Durante il lungo e rocambolesco tentativo di fermare Deverau e salvare dalle sue grinfie Hilly, Caldwell consocerà anche Grover, un ladro di colore molto simpatico ed astuto, che diventerà il suo fedele alleato per tutta l’avventura.
Il regista del film, Arthur Hiller, è lo stesso di “Love Story”, “The Babe – La leggenda” e di “Non guardarmi: non ti sento”.
Io l’ho visto in lingua originale. Il titolo italiano della pellicola è “Wagons-lits con omicidi”.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella MyMovies.it.