Al lupo al lupo

Al lupo al lupo
di Carlo Verdone (Italia, 1992)
con Francesca Neri, Carlo Verdone, Sergio Rubini,
Barry Morse, Giampiero Bianchi, Maria Mecader,
Alberto Marozzi, Gillian McCutcheon, Massimo De Lorenzo

Tre fratelli, completamente diversi l’uno dall’altro e che non si parlano da tempo, si trovano improvvisamente a stretto contatto per diversi giorni. Ad unirli la disperata ricerca del proprio padre, disperso da alcuni giorni. Gireranno in lungo e in largo, tra il Lazio e la provincia di Grosseto, nel tentativo di scoprire dove si è cacciato ma contemporaneamente impareranno a conoscersi, a riscoprire se stessi e il sentimento che li lega.
Aldo (Rubini) è il più serio di tutti: un pianista di 30 anni circa che è troppo preso dalla musica per pensare a godersi la vita.
Invece chi la vita cerca di godersela al massimo è Fulvio (Verdone), il più grande dei tre: un tizio abbastanza squallido che ha abbandonato gli strumenti musicali per mettersi a fare il dj-pagliaccio. Dichiara spesso che, se non fosse stato per un incidente, avrebbe sicuramente avuto successo come musicista.
Giulia (Neri) è la più piccola dei tre fratelli ma è l’unica sposata. Ha anche una bambina, ma è in grave crisi con suo marito. Da 3 anni ha una storia extra-coniugale con un uomo parecchio più grande di lei. Dei tre appare quella con la vita sessuale più movimentata.

La parte più imbarazzante della pellicola (nonché la più divertente) mi è sembrata quella in cui Verdone si accalora nei panni di un dj di quart’ordine per far divertire la gente in pista.

Il rapporto tra i due fratelli e Giulia mi ha ricordato il rapporto che c’era tra i due fratelli protagonisti del film “Io e mia sorella” (sempre scritto e diretto da Verdone). Anche lì la sorella minore era una irresponsabile, mentre il fratello maggiore era una persona più pacata e – guarda caso – musicista di musica classica.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.