La grande scommessa

La grande scommessa
(The Big Short)
di Adam McKay (USA, 2015)
con Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling,
Brad Pitt, Melissa Leo, Marisa Tomei, Rafe Spall,
John Magaro, Hamish Linklater, Finn Wittrock, Karen Gillan,
Billy Magnussen, Max Greenfield, Byron Mann, Stanley Wong,
Selena Gomez, Margot Robbie, Anthony Bourdain, Richard Thaler

Il film racconta la grande crisi finanziaria che ha colpito gli Stati Uniti – e di riflesso il resto del mondo – nel 2008. Non è una pellicola per pochi adepti, in quanto tutti gli aspetti più ostici del complesso sistema che governa la finanza mondiale vengono spiegati con dei gradevolissimi inserti parecchio ironici e surreali, affidati ad attori o personaggi pubblici noti, come ad esempio la bellissima Margot Robbie (in questo caso nuda in una vasca da bagno piena di schiuma) o la chef star Anthony Burdain.
La pellicola è basata sul libro di Michael Lewis “The Big Short: Inside the Doomsday Machine”.

Questa pellicola racconta il crollo a cui andò incontro il mercato finanziario mondiale da diversi punti di vista. Ci mostra come diverse persone, in posti diversi e con competenze diverse, riuscirono a fiutare il macro-problema alla base del crack: la facilità con cui il sistema bancario americano concedeva prestiti (soprattutto mutui). Non è un documentario, eh, si tratta sempre di fiction, ma i fatti narrati sono ispirati profondamente a ciò che è accaduto sul serio.
In questo specifico caso sul piedistallo viene messo Michael Burry (interpretato da un fantastico Christian Bale): un tizio stakanovista e sociopatico che fiuta in largo anticipo la debacle dei mercati ma che, a causa del suo bizzarro comportamento sul luogo di lavoro e della poca empatia nei confronti delle persone con cui si relaziona, non viene preso affatto in considerazione.
Sotto una buona luce vengono messi anche due giovani analisti che giungono alle stesse considerazioni di Burry ma che, non essendo nel giro giusto, nel giro di quelli che contano davvero, hanno grossa difficoltà a sfruttare a loro favore la situazione, almeno finché non interviene in loro aiuto Ben Rickert, un analista con molta esperienza alle spalle (interpretato da un barbuto Brad Pitt).
Il faro morale di tutta la vicenda è Mark Baum (interpretato dal buon Steve Carell): un altro analista che vede del marcio in tutto il sistema e non si fa scrupoli nel denunciarlo a viso aperto.
Ryan Gosling: fa Jared Vennett, una specie di giovane squalo della finanza. La sua interpretazione ricorda un po’ quella che già sperimento per il personaggio dell’avvocato Willy Beachum nel film “Il Caso Thomas Crawford”.

Perché guardare questo film: perché spiega in maniera semplice quello che è accaduto e che forse in molti non potrebbero capire, senza un’adeguata preparazione sui temi finanziari. Inoltre è molto divertente, qualche risatina scappa.
Perché non guardarlo: non so. I film sulla finanza e sugli affari magari vi annoiano.

Voto 8: consigliato davvero a tutti.

Nota: questa pellicola ha fruttato ad Adam McKay e Charles Randolph un Premio Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale.

La locandina italiana non è molto differente da quella originale americana (che io comunque preferisco).

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.