Spectre

Spectre
di Sam Mendes (USA, Gran Bretagna, 2015)
con Daniel Craig, Monica Bellucci, Léa Seydoux, Christoph Waltz,
Ben Whishaw, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Rory Kinnear, Stephanie Sigman,
Andrew Scott, Alessandro Cremona, Peppe Lanzetta, Judi Dench, Dave Bautista

Cosa ci riserva l’ultimo film di 007? Un altro film di 007. Niente di più, niente di meno.

Elementi comune con i precedenti film della saga: inseguimento a piedi (con un po’ di parkour), inseguimento tra due auto fuoriserie, inseguimento sulle nevi (tra 2 fuoristrada e un elicottero), inseguimento sull’acqua (tra un motoscafo e elicottero), esplosione di edificio causata da bomba con timer a countdown.
Insomma chi va a vedere questa pellicola perché si attende un bell’action movie contemporaneo non rimarrà deluso. Chi invece si aspettava qualche elemento nuovo, qualcosa di inconsueto, forse non sarà del tutto indossidfatto. Se si fa eccezione per la storia d’amore che chiude il “ciclo Craig” (un Bond innamorato che molla tutto per fare il piccioncino non si era mai visto), non riesco a trovare in questa pellicola alcun elemento di originalità.
Intendiamoci: stilisticamente siamo ai vertici della cinamtografia del 2015, è di certo un action movie di prima classe per questi tempi, ma poco altro. L’evoluzione della trama si intuisce nei primi 5 minuti, anzi si capisce subito chi si rivelerà un cattivone, chi si ricrederà, chi rimarrà al fianco del protagonista, chi tradirà, chi sarà l’oggetto d’attrazione, ecc. dunque l’effetto suspance è praticamente inesistente.
I nostalgici o i fanatici della saga saranno rimasti soddisfatti dalla scelta del titolo, che richiama in qualche modo le pellicole ambientate nel periodo della guerra fredda.

Della storia dico poco, anche perché ho già spoilerato abbastanza. James Bond è solo, ha una missione da compiere, assegnatagli da M dopo la sua morte. Prima a Città del Messico ruba un misterioso anello a un truzzo italiano – e lo uccide buttandolo da un elicottero – poi va in Italia al suo funerale. Qui conosce sua moglie (una cinquantenne pseudo-fatalona) che, stregata dal suo fascino, cede ad un gioco di seduzione e gli rivela l’esistenza di una specie di cupola mondiale dell’illegalità.
Dunque prende parte a un simposio dei cattivoni (che assomiglia tanto al party degli incappucciati di Eyes Wide Shut), viene scoperto, fugge e va in iSvizzera da un vecchio guardone che se ne sta rintanato in un bunker sulle Alpi, ricavato sotto una baita sgarrupata. Prima di ammazzarsi, il vecchio – un ex membro della Spectre – gli affida la vita di sua figlia, una psicologa biondina tra i 20 e i 30 anni che rischia gravemente di essere eliminata dalla faccia della terra, per il solo fatto di sapere cos’è e dove si trova “L’Americain”. E qui subentra il meccanismo tipico, già visto in (e meglio raccontato da) “Bodyguard”.
A Londra intanto C – ossia il nuovo capo dell’intelligence inglese – sigla un accordo per la super sorveglianza dei cittadini con altre 8 potenze mondiali e manda in pensione il “Programma doppio 0” ossia l’ufficio a cui fa capo James Bond.

La scena più WTF è quella in cui Bond riesce a rialzarsi e a fare il superman (come sempre) dopo che per ben 2 volte il villain gli ha bucato il cranio (e presumibilmente il cervello) con un sottilissimo trapano.

L’Italia come è rappresentata? Roma fa la parte di una citta con strade deserte a mezzanotte (stiamo parlando delle zone tra Lungotevere Prati, Nomentana e Porta Pia) mentre l’italiano più significativo è un vecchio rimbambito che guida una Fiat 500 a 20 all’ora mentre ascolta (e canta) l’opera.

Passiamo agli attori e alla recitazione.
Craig è il solito capomastro di origini crucche – il Bond meno dandy di sempre – e lo sappiamo da 4 episodi, ormai. Questa volta fa meno ghignetti – si impegna, si vede, ma non è che gli si può chiedere chissà che.
Monica Bellucci ha 3/4 pose in tutto. La sua partecipazione a questa pellicola dimostra che – ancora nel 2015 – negli USA credono che sia la donna più sexy d’Italia. Bella è bella, per carità, ma qui mi sembrata meno tonica di sempre (saranno gli anni? o il trucco non azzeccato). Per di più la sua eloquenza mimica oscilla inspiegabilmente tra il terrorizzato e il fiero, non permettendo allo spettatore di capire se: vuole fare la fatalona o la gatta morta? Vuole interpretare la vedova affranta o la signora del mistero? Donna Lucia insomma è una poveraccia che sta per finire preda di insensibili aguzzini o una velenosa e seducente vipera? BOH.
Léa Seydoux non è la mia tazza di tè. Anche per questo mi è sembrata fuori posto per la parte della dott.ssa Madeleine Swann, la giovane psicologa che fa innamorare perdutamente l’agente segreto – non un agente segreto qualsiasi, ma quello che è freddo, distaccato e sciupafemmine per antonomasia.
Brava? Forse, ma per questo ruolo serviva un’altra faccia e un’altro corpo. Credo servisse un’attrice il cui sguardo è capace di toglierti il fiato.
Christoph Waltz mi sta troppo simpatico. Non riesco più a vederlo nei panni della persona spietata. Ne sono passati di anni – e pellicole – da “Bastardi senza gloria”. Quella sì che fu per lui un’epica interpretazione da “stronzo vero”.
Spiace anche vedere Ralph Fiennes fare la seconda file. Il suo ruolo acquista una certa rilevanza solo sul finale. La scena, o meglio la frase, con cui esegue l’arresto dell’ormai innocuo villain è del tutto ridicola.
Ben Whishaw torna nei panni di Q – il giovane esperto di tecnologie e informatica. Ma perché gli esperti di sicurezza digitale devono sempre essere rapreentati come giovani occhialuti? Quando ci libereremo di questo assurdo clichè? Peraltro questo attore ha ormai 35 anni ma gli è rimasta la faccia da 17enne.
Più vedo recitare Andrew Scott più lo apprezzo. Sarà stato scelto per la sua eccelsa interepretazione di Moriarty nella serie “Sherlock”? Qui interpreta Max Denbigh – anche indicato come “C”, cioè un officer plenipotenziario – di diretta nomina del ministro della sicurezza – che, messo a dirigere i servizi segreti inglesi cerca di mangiare in testa a M e al suo vecchio modo di intendere l’intelligence.
Il premio fascino questa volta forse va assegnato alla Moneypenny di turno: Naomie Harris. Per questa pellicola va anche sottolineato che ormai il ruolo di Moneypenny non è più di segretaria sempliciotta e da-sempre-innamorata-di-James. Qui la signorina ha l’autorizzazione ad accedere a network con informazioni riservatisime, praticamente è più agente segreto di gi 00 che si accalcano sulla scena.
Dave Bautista è il super-scagnozzo della Spectre mandato in giro per il mondo a cercare di fare la pelle a Bond. Siamo tornati qui al killer dall’aspetto del bruto tutto muscoli. Siamo tornati in pratica ai tempi di OddJob (Harold Sakata) e della sua forza bruta. Saraà una citazione? A me è sembrato un altro inutile luogo comune, facilmente superabile.
Rory Kinnear appare poco, lo si vede in un paio di pose al fianco di Bond o di M.
Judy Dench ha solo un minuscolo cameo; recita solo un breve videomessaggio dal televisore.
A Peppe Lanzetta hanno dato il ruolo di un tozzo addetto alla sicurezza.
Alessandro Cremona è Marco Sciarra: un misterioso italiano con la coda di cavallo imbiancata che fa affari per la Spectre a Città del Messico.
Jesper Christensen intepreta Mr. White, l’anziano padre della dott.ssa Madeleine Swann.

Spectre forse – più che per altro – sarà ricordato perché contiene una scena per la cui realizzazione c’è stato bisogno di mettere in pratica un’esplosione da record.
Che poi questa cosa nel cinema ha un effetto devastante. Davvero trema tutta la sala per 5/6 secondi. Mai esperita una cosa del genere prima d’ora; sembrava di essere nel bel mezzo di un terremoto – nel senso letterale del termine. Io spero che le strutture dei cinema siano state sottoposte ad adeguato controllo prima della proiezione.

Perché vederlo
Se avete visto i precedenti, magari vi interessa capire come prosegue la storia.
Se amate l’action movie, a visione ultimata vi dichiarerete di certo soddisfatti.

Perché non vederlo
Per non rovinarvi la buona opinione che avevate del precedente “Skyfall”.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.