Inside Out

Inside Out
di Pete Docter e Ronnie Del Carmen (USA, 2015)
Produzione Pixar, distribuzione Disney.

Allora, facciamola semplice: c’è una bimbetta di nome Riley che cresce e crescere – lo sappiamo – è difficile. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza non è poi così complesso, ma si presenta abbastanza articolato e dura l’intera pellicola (e forse lo si capisce appieno solo in fondo). L’elemento veramente importante, però, non è il cosa, ma il come. Il processo viene meravigliosamente descritto attraverso un espediente parecchio originale – seppur già visto nella serie tv degli anni ’90 “Herman’s Head”: ognuno dei 5 principali aspetti della personalità della protagonista (rabbia, tristezza, gioia, paura e disgusto) è rappresentato da un personaggio. Questi pupazzetti buffi si muovono nella testa di Riley e influsicono sui suoi comportamenti; o meglio assimilano tutto quello che le succede – archiviando i suoi pensieri, le sue esperienze, le sue emozioni – e reagiscono attraverso un’interfaccia, una specie di pannello di controllo che trasferisce poi i segnali di ritorno alla bambina.
Tutto qui? No. La costruzione delle varie sfaccettatura della personalità è eccellente. Così come un ottimo lavoro di immaginazione e di progettazione è stato fatto sulle aree del pensiero e della memoria – si vedano, ad esempio, le aree della “stupidera”, della coesione familiare o la buia voragine con cui è rappesentato il cimitero dei ricordi.

Com’è il film? Non il migliore di Pixar, ma da vedere sicuramente. C’è gente che si è persino commossa. Io no.
Come al solito – per i lungometraggi Pixar – trattasi di un cartone animato, ma non è da considerarsi per bambini. Molto probabilmente la gente sotto i 7/8 anni ci capirà poco e niente.

Piccola nota citazionistica: nelle scene in cui ci sono Gioia e Bing Bong sul carretto qualcuno ci ha visto una citazione di “Calvin and Hobbes”.

L’opinione del critico Goffredo Fofi su questa pellicola, ossia l’interpretazione meccanicista della mente umanta – sta facendo discutere parecchio la Rete in questi giorni.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.