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Innamorato pazzo

di Castellano e Pipolo (Italia, 1981)
con Andriano Celentano, Ornella Muti, Adolfo Celi,
Enzo Garinei, Milla Sannoner, Franco Diogene, Dino Cassio,
Tiberio Murgia, Silvia Ferluga, Corrado Olmi, Gerry Bruno,
Enzo De Toma, Jimmy il Fenomeno, Fulvio Mingozzi

Storia d’amore tra un conducente di autobus romano e una principessa. Il più classico dei plot da favola.
Durante la visita ufficiale a Roma della famiglia reale del Principato di Saint Tulip, la giovane Principessa Cristina decide di fuggire dall’ambasciata in cui alloggia e mischiarsi per un giorno tra la gente comune. Il primo mezzo che incontra nella sua fuga è un bus, vi sale e trova Barnaba Cecchini – il suo conducente – che la guarda, se ne innamora subito e decide di farle da Cicerone per un giro turistico nella Città Eterna. Inizia così un rapporto buffo e burrascoso, in cui da una parte si trova una giovane viziata, conscia però che una storia del genere non può funzionare, e dall’altra un tizio di umili origini ma cocciuto, deciso a sposare la donna che ama, e nient’affatto intimidito dal fatto di dover affrontare la nobile famiglia di lei e convicerla a dare il beneplacito per le nozze.

A me questo film è sempre piaciuto, sin da ragazzino. l’avrò visto una decina di volte. L’ho anche acquistato in DVD su di una bancarella e regalato ad una persona che so che apprezza questo genere di commedie.
Non capisco come fosse possibile all’epoca spacciare Celentano per un uomo dal fascino irresistibile. Pensate a una serie di pellicole che lo vedono come protagonista: questa, “Il bisbetico domato”, “Asso”, “Segni particolari: bellissimo”, “Mani di velluto” (e forse altre ancora). In tutte il protagonista fa cadere le donne ai suoi piedi. Capisco che si tratta pur sempre di commedie leggere, basate su storie di fantasia, ma davvero non c’è un minimo fondo di verosimiglianza – a cominciare appunto dall’appeal che può suscitare il protagonista. Boh.
Ciò detto, comunque, il film rimane parecchio divertente, soprattutto in alcuni passaggi, come ad esempio la scena della barzelletta raccontata durante la cena di gala all’ambasciata, il momento in cui Barnaba offre i pasticcini a tutta la tavolata, i duetti con Re Gustavo (A. Celi). Io ancora rido, ogni volta.
Ecco cosa scrissi nel 2009 (la penultima volta che l’ho rivisto).

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.