La marcia su Roma
di Mario Monicelli (Italia, 1962)
con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Roger Hanin,
Mario Brega, Angela Luce, Nino Di Napoli, Giampiero Albertini,
Daniele Vargas, Liù Bosisio, Antonio Acqua, Howard Rubiens
Due ex-commilitoni, che si erano conosciuti durante la Prima Guerra Mondiale, si ritrovano e decidono di iscriversi al Partito Fascista. Sono due spiantanti: l’uno – Umberto Gavazza (Tognazzi) – vive in una cascina in campagna facendosi mantenere da sua sorella e suo cognato, l’altro – Domenico Rocchetti (Gassman) – vive in città, chiedendo l’elemosina per strada. Ed è proprio chiedendo l’elemosina per strada che Rocchetti incontrerà il Capitano Paolinelli, un suo ex superiore, che lo arruolerà seduta stante nelle squadracce. Dopo qualche incursione punitiva non proprio esaltante, Umberto e Domenico saranno trascinati dai loro camerati a Roma, nel lungo viaggio che terminerà con la famosa marcia. Non ne sono molto convinti, ma si aggregano agli altri per una serie di cause fortuite e nella speranza di ricavarne un tornaconto personale, più che sull’onda dell’entusiasmo del momento verso le teorie propugnate da Mussolini e dalle sue camicie nere.
Particolarmente significativo il gesto che Gavazza compie di frequente durante il viaggio: depennare uno per uno dal volantino del Partito Fascista tutti i punti del programma dichiarati ma non mantenuti.
Questa commedia di Monicelli è squisita, non solo per le straordinarie interpretazioni di Gassman e Tognazzi, ma soprattutto perché dipinge con grande intuito sarcastico un periodo buio della storia d’Italia. Ai più forse appare troppo macchiettistica, ma invece è molto valida, in quanto racconta come l’estrema povertà e le condizioni di miseria (economica, ma anche culturale), creano un fertile terreno per il populismo.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.