Quelle strane occasioni

Quelle strane occasioni

di Luigi Comencini, Nanni Loy e Luigi Magni (Italia, 1976)
con Paolo Villaggio, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli,
Alberto Sordi, Olga Karlatos, Beba Loncar, Jinny Steffan,
Valeria Moriconi, Flavio Bucci, Giovannella Grifeo

Commedia formata da 3 episodi.

“Italian Superman” di Nanni Loy (ma firmato come anonimo).
Olanda. Giobatta (Paolo Villaggio), un miserabile ambulante italiano che sbarca il lunario vendendo castagnaccio con un carretto, viene ingaggiato da un imprenditore per prendere parte ad uno spettacolino porno in un night. A fronte di un lauto compenso, ogni notte Antonio deve mascherarsi da supereroe, mostrare al pubblico il suo enorme pene e fare sesso sul palco con una donna bellissima. Quando scopre il motivo delle sue lunghe assenze notturne, sua moglie Piera si sente umiliata, ma lo obbliga a continuare ugualmente a lavorare per il night, soprattutto per non perdere il ricco stipendio. Unica condizione imposta: essere la donna con cui deve fare sesso sul palco. L’imprenditore accetta la proposta, ma a questo punto le cose precipitano: le performance di Antonio, che sino a quel momento erano osannate dal pubblico, perdono di intensità, anzi subiscono un drastico blocco di natura psicologica. A causa della vergogna l’uomo non riesce a giacere con sua moglie sotto i riflettori e in presenza di tanti sconosciuti. L’imbarazzante débâcle spinge l’impresario del locale a ingaggiare un nuovo performer e a demasionare Giobatta al ruolo di buttadentro, che però a questo punto deve anche subire l’umiliazione di vedere sua moglie fare sesso ogni sera con un attore turco superdotato.

“Il cavalluccio svedese” di Luigi Magni.
Durante un weekend in cui sua moglie Giovanna e la sua odiosa figlia Paola sono assenti, l’architetto di mezza età Antonio Pecoraro (Nino Manfredi) ha un’avventura sessuale con Cristina, la figlia di un suo caro amico – nonché collega: una giovane ragazza svedese che sin da bambina era affascinata dalla sua figura. Il mattino dopo Cristina gli racconterà anche che Giovanna ha avuto una lunga relazione con suo padre, fingendo di credere che Antonio fosse già conoscenza di questo ménage. Tradizionalista e iprocrita com’è, Antonio vorrebbe rinfracciare a sua moglie il tradimento, ma sa di aver appena agito allo stesso modo, per cui non le chiede spiegazioni, ma si mostra comunque parecchio nervoso, cercando di nascondere l’ira che prova verso se stesso.

“L’ascensore” di Luigi Comencini.
14 agosto, condominio deserto alla periferia di Roma. Un monsignore (Alberto Sordi) rimane bloccato in ascensore per parecchie ore con una giovane e avvenente ragazza (Stefania Sandrelli). Dopo una prima antipatia di facciata, i due fraternizzeranno a tal punto da fare prima un picnic e poi consumare un rapporto sessuale. Poco prima di essere liberati, l’uomo negherà ipocritamente di aver commesso peccato perché sente di aver agito costretto dalle circostanze.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.