RED
di Robert Schwentke (USA, 2010)
con Bruce Willis, Mary-Louise Parker, Helen Mirren,
John Malkovich, Morgan Freeman, Karl Urban, Brian Cox,
Julian McMahon, Richard Dreyfuss, Rebecca Pidgeon,
Ernest Borgnine, James Remar, Emily Kuroda
Frank Moses è un ex-agente agente segreto, da poco in pensione, che passa il tempo a flirtare via telefono con una dipendente dell’ente pensioni. Quando un squadra speciale gli piomba in casa nottetempo con l’intenzione di farlo fuori, decide che è ora di cambiare aria. Dunque scampa all’agguato con grande astuzia e sprezzo del pericolo, va a prendere la tizia che sta corteggiando al fine di difenderla da eventuali ritorsioni – in realtà la rapisce – ed inizia a nascondersi in giro per gli USA, con l’intenzione di capire il motivo di questa caccia all’uomo in cui si trova ad essere inaspettatamente la preda.
Saltando da una città all’altra, scopre che è stato inserito dalla CIA in una lista di uomini da eliminare – gran parte dei quali sono già passati a miglior vita.
Nel tentativo di non farsi prendere dalle teste di cuoio governative, decide di chiedere aiuto a tutta una serie di sue conoscenze (amici o ex-nemici) pari-livello dal punto di vista dell’esperienza e della preparazione, ma che proprio come lui sono ex agenti segreti, membri di squadre speciali (o comunque killer professionisti) ormai abbastanza avanti negli anni.
Tra questi ci sono Joe Matheson (un ottantenne afroamericano con il cancro, che ormai vive in una casa di riposo), Victoria Winslow (una fascinosa e velenosa signora ultra-cinquantenne di origini inglesi, esperta di armi, ormai ritirata a vita privata in una supervilla), Marvin Boggs (un pazzoide ultra-violento con manie di persecuzione, che vive in un bunker per paura di essere interecettato dal Governo) e Ivan Simanov (un ex ufficiale del KGB che deve la sua vita a Moses, ma che allo stesso tempo più volte ha cercato di fargli la pelle).
Detto con termini molto semplici, “RED” è un action movie con attori avanti nell’età ma i cui protagonisti riescono comunque a dimostrare di essere in grado di farcela ancora. Pensionati dal grilletto facile – per intenderci. Non per niente il titolo originale del film è l’acronimo di “Retired Extremely Dangerous”. Possiamo annoverarlo tra i fumettoni in live action, se vogliamo, anche perché è basato sull’omonimo fumetto di Warren Ellis e Cully Hamner, pubblicato dalla DC Comics.
Sullo stesso filone cinematografico più tardi si è inserita anche la saga degli Expendables (I mercenari).
Schwentke ha confezionato un buon film per il genere. Niente di nuovo, eh, ma nemmeno possiamo dire che non sia in linea con altre pellicole dello stesso tipo che arrivano sul grande schermo in questi anni. Al regista e agli sceneggiatori (Erich e Jon Hoeber) va riconosciuto il merito di aver addizionato a tutta questa azione/adrenalina una certa apprezzabile leggerezza, una comicità leggera – spesso individuabile nell’autoironia del personaggio – che intrattiene lo spettatore senza annoiarlo mai.
Gran parte del merito comunque va al cast.
Bruce Willis continua in un certo senso a fare il duro con la faccia da schiaffi che abbiamo visto per 30 anni nella saga “Die Hard”.
Mary-Louise Parker qui fa la pupa del boss: dolce e po’ svampita, ma allo stesso tempo matura e attraente il necessario.
Helen Mirren sfodera tutto il suo fascino per interpretare Victoria Winslow: una ex spia britannica che non si fa scrupoli nell’accoppare chi gli sbarra la strada. Il personaggio di Ivan Simanov (Brian Cox) cadrà innamorato ai suoi piedi, riducendo al lumicino la sua algida dignità da sovietico combattente.
John Malkovich è davvero delizioso quando fa il picchiatello incontrollabile.
Morgan Freeman fa il solito Morgan Freeman: aria bonaria da nonno saggio dotato di sorriso magnetico.
Karl Urban è il più giovane della compagnia: interpreta l’agente della CIA in giacca e cravatta che dal suo ufficio coordina le operazioni per l’eliminazione di Frank Moses. Il suo capo in gonnella ha le sembianze di Rebecca Pidgeon.
Richard Dreyfuss è una specie di mercenario/boss avanti con gli anni, un ex agente che si è riciclato mettendosi a fare il trafficante di armi ad altissimo livello. La sua forza è essere sodale del vice-presidente degli USA (che ha la faccia di Julian McMahon).
All’anzianissimo Ernest Borgnine il ruolo di un simpatico e pacioso archivista, storico custode di mille segreti inviolabili racchiusi nelle viscere della sede centrale della CIA.
Nota sulla colonna sonora: la canzone che accompagna i titoli di coda mi ha esterrefatto; si tratta di “Convergere in Giambellino” dei Calibro 35, nella versione “Calling All Units to Broccolino”.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.