Mille bolle blu

Mille bolle blu

di Leone Pompucci (Italia, 1993)
con Claudio Bigagli, Antonio Catania, Clelia Rondinella,
Stefano Masciarelli, Paolo Bonacelli, Evelina Gori, Stefania Montorsi,
Maurizio Mattioli, Stefano Dionisi, Orazio Stracuzzi, Ludovica Modugno,
Giuseppe Napoli, Gina Rovere, Vittorio Viviani, Carla Benedetti, Roberto Stocchi

Roma. Luglio 1961. Sandrino è un bambino di circa 8 anni che vive in un grande palazzo della Capitale. Nel giorno a cavallo della famosa eclissi di sole gli capita di assistere a fatti che cambieranno per sempre le vite di alcuni dei suoi vicini di casa. Il culmine di tutte le storie è infatti proprio l’eclissi.
Nel narrare gli eventi il film cerca di delineare un certo parallelismo di contrasto tra l’ingenuità e lo stupore dei ragazzini che giocano in cortile e sul terrazzo dello stabile e l’ignominia e la piccolezza degli adulti che invece stanno chiusi nei varii appartamenti.

Guido (Claudio Bigagli), un trombettista cieco di oltre 30 anni che vive ancora con sua madre, spera di ri-acquistare la vista, dopo essersi sottoposto ad un delicato intervento ai bulbi oculari.
I tre fratelli Decio (Cesare Gelli), Gino (Orazio Stracuzzi) e Tecla (Nicoletta Boris) tornano nella loro casa paterna – lì dove hanno vissuto per anni – per onorare le spoglie del loro padre appena defunto – almeno apparentemente; in realtà non vedono l’ora di tumulare la salma per mettere le mani sul consistente patrimonio che credono di aver ereditato.
Elvira (Stefania Montorsi) – una ragazza mora di circa 20 anni – accetta di sposare il figlio di un importante costruttore edile – l’ingegner Gora (Paolo Bonacelli) – per dimenticare il bell’Antonio (Stefano Dionisi), ossia il ragazzo di cui è sempre stata innamorata.
Un uomo molto buffo (Antonio Catania) evade dal carcere solo per poter raggiungere a casa la sua donna (Clelia Rondinella) e trascorrere con lei ore di passione senza freni.

Sandrino è interpretato dal piccolo Matteo Fadda. Suo padre e sua madre sono rispettivamente Stefano Masciarelli e Carla Benedetti (due genitori non proprio esemplari che non fanno altro che lamentarsi e invidiare il vicinato).
L’anziana Evelina Gori interpreta la madre di Guido.
La domestica che lavora in casa dell’anziano defunto ha il volto di Gina Rovere.
Roberto Stocchi interpreta il figlio dell’ingegner Gora, ossia quel bambascione che sta per sposare la bella Elvira.
Vittorio Viviani è “Er Murena”: il portiere infido e ladro che approfitta dell’ingenuità di Sandrino per procurarsi illegalmente un soprammobile che gli interessa.
A Isa Gallinelli il ruolo della parrucchiera della sposa.

Il racconto si svolge in due soli giorni ed è completamente ambientato nel maxi-condominio in cui vive Sandrino: un complesso di case con grande cortile interno, probabilmente situato in una zona centrale di Roma. Oddio, forse centrale non proprio, diciamo però che ai tempi di certo era abitata da famiglie di estrazione popolare. Secondo alcuni si tratterebbe di Monti.

La colonna sonora è davvero deliziosa: contiene parecchi successi di musica leggera italiana degli anni ’60 – per lo più allegri – tra cui ovviamente anche il celeberrimo pezzo di Mina che dà il nome alla pellicola.

Nota: l’eclissi di sole a cui fa riferimento il film avvenne in realtà il 15 febbraio 1961, ma nel racconto è stata traslata in luglio, forse per l’esigenza di ambientare i fatti in estate – periodo durante il quale i bambini non vanno a scuola.

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.