Nightcrawler
di Dan Gilroy (USA, 2014)
con Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Riz Ahmed,
Bill Paxton, Ann Cusack, Eric Lange, Carolyn Gilroy,
Jonny Coyne, James Huang, Kathleen York, Viviana Chavez
Pellicola scritta e diretta da Dan Gilroy (alla sua prima regia).
Los Angeles. Uno sfigatone di 30 anni circa, che di nome fa Lou Bloom, campa di piccoli furti, vendendo cioè dei metalli rubati a ricettatori compiacenti. Una notte si imbatte per caso in un incidente stradale e scopre che c’è gente che riprende questi disastri per poi vendere il filmato alle tv locali. Decide così di botto che questo è il mestiere che vuole fare. Si inventa la professione di video-reporter-notturno dal nulla. Compra una videocamera usata, uno scanner per ascoltare le comunicazioni via radio delle volanti della polizia e parte. Grazie a un buon colpo di fortuna riesce a vendere il suo primo video ad un’emittente che punta tutto sulla violenza delle immagini per far colpo sulla morbosità insita negli spettatori che guarano le news di prima mattina.
Lou è così sicuro di sè che crede di aver imbroccato la strada giusta, per cui finge di fondare una società, assume uno stagista e prosegue nella sua attività di video-incursore notturno degli eventi che hanno le potenzialità per finire in cronaca nera, il tutto attraverso un’organizzazione maniacale del lavoro e una caparbia che mette i brividi.
La tenacia, comunque, porterà Lou a cacciarsi nei guai. Una notte, infatti, arriva sul luogo del delitto ancor prima della polizia e riprende tutto, anzi arriva così presto che il delitto è ancora in atto. La mancata denuncia di quanto ha visto e l’occultamento di prove video – parti di filmato che possono essere utili alle forze dell’ordine per perseguire il crimine – non lo metteranno in una buona posizione, anche se il materiale video che gira su questa scena del crimine (il massacro di una intera famiglia) è talmente crudo e realistico (praticamente splatter) da mandare su di giri la producer che abitualmente gli compra i filmati. Anzi questa incursione sarà proprio la chiave del suo successo, l’occasione che gli permetterà di essere pagato profumatamente e trattato con grande rispetto dall’emittente con cui ormai collabora in esclusiva.
Un elemento che sul serio mette i brividi sono gli occhi spiritati di Jake Gyllenhaal; probabilmente questa è la sua migliore interpretazione di sempre – sì, migliore anche di quella in “Brokeback Mountain”.
Rene Russo si fa apprezzare parecchio come Nina Romina, la MILFona bionda e senza scrupoli che dirige un tg capace solo di sguazzare nella cronaca nera. Un ruolo non facile – va detto – anche perché prevede il recitare la parte di una donna emancipata ed aggressiva solo fino ad un certo punto. Quando il gioco inizierà a farsi pesante, infatti, Nina scoprirà anche il suo lato vulnerabile e più umano. Cosa alquanto notevole, che risalta in contrasto con la totale disumanità di quel sentimental-cyborg che è Lou Bloom.
A Riz Hamed il ruolo di Rick, il collaboratore di Lou: un ragazzo senza speranze, che accetta il lavoro solo perché è all’ultimo stadio, senza nessun lavoro, senza una casa, costretto a prostituirsi in strada per non morire di fame. Insomma un reietto totale, un poveraccio dei più poveri, un completo “loser” che acquista consapevolezza e forza d’animo per opporsi al suo status solo dopo molti mesi, quasi per contiguità/osmosi, vivendo accanto allo sciacallo.
Bill Paxton interpreta un altro cine-operatore free-lance, ossia il principale concorrente di Lou nel riprendere i casi di cronaca nera che accadono di notte per le strade di L.A.
Grande film. Voto 8. Non si trovano facilmente pellicole scritte così bene e recitate ancora meglio.
Diciamo pure che Gilroy ha dimostrato di essere anche un validissimo regista – oltre che un bravo sceneggiatore. Sembra che dietro la camera da presa ci stia da anni.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.