Kingsman – Secret Service
di Matthew Vaughn (USA + Gran Bretagna, 2014)
con Taron Egerton, Colin Firth, Samuel L. Jackson,
Mark Hamill, Michael Caine, Sofia Boutella, Sophie Cookson,
Jack Davenport, Mark Strong, Richard Brake, Edward Holcroft
Mescolate uno spy movie a un action movie, adagiateli su di un piatto che abbia la forma di un film che narra la crescita di discepolo discolo sotto lo sguardo vigile di un saggio maestro e quindi guarnitelo con una buona dose di commedia. Come risultato avrete “Kingsman – Secret Service”.
La trama. Londra. Gary Unwin, detto Eggsy, è un furfantello di periferia di circa 20 anni che si va a cacciare nei guai a causa di una bravata da tamarro. Finisce in caserma per una sola notte, ma sa di rischiare parecchio, anche perché ha osato mettersi contro dei poliziotti. Per cavarsi d’impaccio decide di usare un codice stampigliato su di una medaglia che ricevette come riconoscimento quando suo padre morì da eroe, mentre era in missione. Fa una telefonata, comunica il codice ed è fuori. Di lui inizia a prendersi cura la Kingsman, una segretisima, esclusiva ed indipendente agenzia di spionaggio internazionale, la stessa per cui 20 anni prima lavorava suo padre.
Essendo intenzionato a diventare un vero agente segreto, ossia a seguire pedissequamente le orme del suo babbo defunto, Eggsy accetta l’offerta di un ex collega di suo padre – tale Harry Hart, detto Galahad – e si mette nelle sue mani. Entra in questo durissimo corso di addestramento per spie, tenuto in una fortezza nascosta sotto una sartoria nel centro della città, con l’idea di superare tutte le prove e diventare il migliore. Galahand crede in lui, sa che può farcela: in Eggsy vede lo stesso talento che intravide in suo padre. Vuole perciò che riesca a realizzarsi come agente segreto, a riuscire lì dove invece suo padre fallì – un fallimento peraltro che ebbe il costo di una vita e di cui si sente responsabile da anni.
Ma mentre accade tutto questo, il solito maniaco – simbolo del male supremo – decide di portare a termine un folle piano di conquista del Mondo che trama da anni. Qualcuno deve fermarlo, ma poiché Galahand cade sul campo – rischiando quasi la vita – ad affrontare l’esasperazione del mitomane col cappellino da baseball ci andrà Eggsy come sua prima missione.
Colin Firth sfodera tutta la sua eleganza inglese. Aplomb da vendere. Il modello di riferimento è chiaramente James Bond e quelle serie tv inglesi sullo spionaggio come “Get Smart”. Pare che abbia fatto un allenamento lungo e faticosissimo per poter affrontare le scene d’azione. Avrà avuto di certo diversi stuntman a sostituirlo davanti alla cinepresa, ma comunque bisogna riconsocergli una dignitosa figura nei panni dell’agente composto e compito che quando si scatena, mena forte le mani. In proposito mi si lasci ricordare che questo film contiene una lunghissima scena di combattimento tra un uomo solo e decine di violenti soggetti. Qualcosa che farebbe impallidire anche gli “88 folli” tarantiniani.
Il giovanissimo Taron Egerton è stato per me una sopresa. Non l’avevo mai visto recitare, ma mi è sembrato l’uomo giusto nel posto giusto: simpatico nelle scene frivole, credibilmente serio in quelle un tantino meno “sceme”. Promosso.
Mi è pò spiaciuto vedere Michael Caine coinvolto in questo progetto. Il suo è un ruolo da vecchio saggio (il capo dell’agenza di spionaggio internazionale che dà il nome al film), qualcosa che avrebbero potuto tranquillamente affidare ad un altro attore avanti con gli anni. Non dico che fosse fuori parte, anzi è stato chiamato a fare l’elegantone numero 1 di nobili origini e lo ha fatto molto bene, ma a me è sembrato un po’ sprecato e anche parecchio scontato. Non so dirvi esattamente perché, ma è la sensazione che ho avuto la prima volta che l’ho visto apparire in questa pellicola.
Per Samuel L. Jackson ancora una parte da cattivo; questa volta però il suo è un cattivone sui generis: un villain che agisce sempre per prendere il controllo sul Mondo, per biechi fini, ma partendo da un premessa pseudo-buonista, ossia preservare la Grande Madre Terra dal sovrapopolamento della razza umana. Questo Valentine è sia un riccastro decisionista, ammanicato con tutti gli uomini più potenti del mondo, che un bambinone dall’aspetto non proprio “evil” e dalla parlantina molto buffa (almeno nell’edizione con sonoro italiano). Per farvi capire l’assurdità del personaggio, vi dico che questo tizio afferma di non riuscire a sopportare la vista del sangue o della violenza fisica più in generale.
A Mark Strong un ruolo di secondo piano: intepreta una specie di agente tuttofare con mansione di segretario per il capo dell’organizzazione di intelligence.
Per la perfida ragazza con le sciabole ai piedi (il braccio destro di Valentine) hanno preso la ballerina algerina Sofia Boutella.
Sophie Cookson è l’altra ragazza che – come Eggsy – riesce ad arrivare sino in fondo all’addestramento delle nuove leve dell’agenzia Kingsman.
Devo essere sincero: non pensavo che Kingsman riuscisse a divertirmi. Invece l’ho trovato parecchio originale, scanzonato e sbruffone. Da un film inglese di questa fattura, così importante, “leccato” ed “integrato”, non mi aspettavo tanta paraculaggine né riferimenti al sesso così espliciti.
Qui potete vedere la locandina originale, che rispetto a quella italiana è più articolata, ma decisamente meno fascinosa.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinemaografo.it e quella di MyMovies.it.