Il sarto di Panama

Il sarto di Panama
(The Tailor of Panama)

di John Boorman (USA, 2000)
con Pierce Brosnan, Geoffrey Rush, Jamie Lee Curtis,
Leonor Varela, Brendan Gleeson, David Hayman, Paul Birchard,
Harold Pinter, Daniel Radcliffe, Jonathan Hyde, Catherine McCormack

Spy movie tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore inglese John Le Carré.
Andrew Osnard è un agente segreto dell’MI6 che, avendo combinato più di qualche marachella in giro per il mondo, viene mandato a Panama ad espiare le sue colpe con il compito di tenere sotto controllo la situazione nel piccolo paese centramericano e in particolar modo di verificare quanto sta accadendo intorno al famoso canale, da poco passato nelle mani panamensi, dopo essere stato in quelle americane per decenni.
Bisognoso di un buon informatore, a Panama Osnard aggancia un personaggio parecchio controverso: il sarto Harold Pendel: un ex galeotto inglese che si è rifatto una vita in centroamerica sotto mentite spoglie. Con il ricatto, ossia attraverso la minaccia di rivelare la sua vera identità alla moglie, Osnard riesce a convincere Pendel a collaborare, ossia lo costringe a passargli informazioni su quanto accade nell’isola, sia sui traffici ad alto livello, tra ammistrazione corrotta e Peimprenditoria truffaldina, che sull’opposizione strisciante, di matrice popolare, che minaccia di rovesciare il potere da un momento all’altro.
In realtà Pendel è solo un grande cialtrone con il vizio della menzogna, che si inventa il più delle cose solo per non deludere Osnard e soprattutto per spillargli quanto più denaro possibile, con la scusa di finanziare la cosiddetta “Opposizione silenziosa” in modo da ripianare i suoi debiti, accumulati a causa di un investimento sbagliato.
Per la sua mania di inventare delle storie assurde e tenere allo stesso tempo contento Osnard, il sarto chiacchierone finisce per coinvolgere in questa squallida e pericolosa storia anche un suo vecchio amico (Michelangelo Abraxas, detto Mickie) e sua moglie Louisa che, lavorando per un’agenzia americana a stretto contatto con il governo locale, ha accesso a preziose informazioni sul presidente di Panama.
L’intero castello di carte costruito da Pendel crollerà nel momento stesso in cui la prima delle sue bugie verrà allo scoperto, ma questo metterà a rischio il suo matrimonio, poterà gli USA e Panama sull’orlo di una guerra, farà scivolare tanto denaro nelle mani dell’ingordo Osnard e comporterà la morte di un caro amico.

Pierce Brosnan è ovviamente a suo agio nella parte della spia scaltra, affascinante ed elegantona. D’altronde nel 2000 aveva già interpretato James Bond in due episodi della saga e stava per interpretarne un terzo; e poi non dimentichiamoci di “Gioco a Due” e della serie tv “Mai dire sì” (Remington Steele). A tutte queste qualità positive aggiungeteci però anche quelle dello sporco doppiogiochista e dello stronzo avido. Ecco, solo così avrete un quadretto pressoché completo del personaggio che gli è stato affidato per questa pellicola.
Davvero delizioso Geoffrey Rush nei panni del sarto pallonaro, un po’ sborone e un po’ fifone: spia per caso, informatore a forza, un uomo piccolo piccolo, che scatena il finimondo per una mera questione di debiti non saldati.
Jamie Lee Curtis ha il ruolo della moglie del sarto. Una donna fedele e sincera, ma soprattutto integerrima e molto affezionata, che si dispera per il casino in cui suo marito si è infilato.
L’affascinante Leonor Varela interpreta la giovane assistente del sarto: una ragazza che ha il volto deturpato a causa – pare – di una sevizia da parte della polizia locale.
Catherine McCormack è Francesca, un funzionario dell’ambasciata inglese a Panama che si fa sedurre dal bell’Osnard.
Mickie Abraxas, ossia l’ubriacone buzzurro ma bonario, è interpretato Brendan Gleeson (già visto recitare splendidamente in “In Bruges”).
Il Nobel per la letteratura Harold Pinter appare in questo film nei panni di zio Benny: una specie di mentore con cui il sarto spesso immagina di conversare.

Vedere il film? Non vederlo? Non saprei cosa suggerirvi. Lo ammetto: mi aspettavo qualcosa di più. In un film di spionaggio speravo di trovare più suspence, più mistero, più intrighi e meno, molti meno, cialtroni. Ma forse tutto ciò è una qualità, se lo si legge sull’asse banalità/originalità.

Nota: il regista – John Boorman – è lo stesso del film “Un tranquillo weekend di paura”.

La locandina italiana – per una volta – è pressoché identica a quella originale americana.

La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.