Vado a vivere da solo
di Marco Risi (Italia, 1982)
con Gerry Calà, Lando Buzzanca, Elvire Audray,
Francesco Salvi, Franz Di Cioccio, Renato Scarpa,
Stefano Altieri, Elsa Vazzoler, Sergio Di Pinto,
Anna Cardini, Alessandra Panelli
Il film sui bamboccioni per antonomasia, mandato in sala circa 30 anni prima che il termine fosse coniato. Senza alcun dubbio la miglior pellicola in cui abbia mai recitato Jerry Calà.
Il protagonista è Giacomino (Calà), un “comodone”, ossia un ragazzo di 26 anni che non lavora, non studia (o meglio: è iscritto all’Università ma è come se non lo fosse) e si gode gli agi di vivere ancora con i genitori, seppur adulto. Non è proprio un mammone, cioè non è particolarmente attaccato a sua madre o ai suoi genitori, eppure non disdegna di usufruire dei tanti confort che comporta la vita a casa della famiglia d’origine.
Ad un certo punto, però, Giacomino sente la necessità di avere i suoi spazi, per cui decide di andare a vivere da solo, con grande scorno dei suoi vecchi, che infatti, essendo morbosamente legati al loro unico figlio, rimangono del tutto scioccati da questo suo improvviso colpo di testa.
La ricerca di un alloggio è tutt’altro che facile, ma il nostro riesce comunque a trovare un grande appartamento fatiscente – una specie di loft senza finestre all’utlimo piano di un palazzo – da affittare, anzi da prendere in subafitto da un simil-hippie (Franz Di Cioccio) che ha deciso di andare in India a cercare se stesso.
La nuova esperienza di vita solitaria di Giacomino sarà tutt’altro che positiva; i primi momenti di solitudine, tutt’altro che esaltanti, saranno subito spazzati via da un notevole flusso di gente che, in un modo o nell’altro, passerà da casa sua; a cominciare da Giuseppe (Buzzanca), un vecchio amico di famiglia cacciato di casa dalla moglie, e da Françoise (Elvire Audray): una ragazza francesce molto svampita che gira il mondo in autostop alla ricerca del suo uomo ideale e che ovviamente fa subito perdere la testa all’impacciato Giacomino.
La convivenza sotto lo stesso tetto con Francoise sarà infatti per il protagonista motivo di parecchi grattacapo e grande sofferenza, soprattutto a causa della sua eccessiva timidezza, che non gli permetterà di dichiarare alla ragazza il suo affetto.
Calà sfodera tutta la sua simpatia, senza peraltro calcare la mano con tutti quei suoi tormentoni no-sense che fino a quel momento avevano caratterizzato la sua comicità; in altre parole gigioneggia pochissimo. Dunque bene.
La Audray è giovane il giusto e caruccia; molto simpatica col suo accento marcatamente cisalpino.
Da segnalare Francesco Salvi nei panni dell’amico del protagonista che si occupa del “Telefono Amico” (un servizio di assistenza telefonica per persone depresse) solo per poter rimorchiare delle ragazze.
Buzzanca fa il Buzzanca: il solito fanfarone con il chiodo fisso per il sesso.
Il papà e la mamma del protagonista sono intepretati eccellentemente da Stefano Altieri ed Elsa Vazzoler.
Renato Scarpa ha un cammeo nei panni di un professore (giustamente) severo che boccia l’impreparato studente Giacomino, evitando di farsi infinocchiare da una sfilza di scuse trite e banalissime.
Breve ma simpatica apparizione anche per il romano Sergio Di Pinto: un ricciolone maleducato che si presenta a casa del protagonista nelle vesti di compagno di Françoise.
Ad Alessandra Panelli il ruolo di Ines, l’ex (insipida) fidanzata di Giacomino.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.