Che c’entriamo noi con la rivoluzione?
di Sergio Corbucci (Italia, 1972)
con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio,
Riccardo Garrone, Eduardo Fajardo, José Canalejas,
Leo Anchoriz, Simón Arriaga, Carmen Pericolo
Pseudo-western parecchio grottesco, girato in Spagna meridionale.
Santa Cruz (Messico), 1919. Don Albino Moncalieri (un pretucolo ligure mandato in missione in Sud America per conto di un alto prelato) e il Cav. Guido Guidi (il capocomico sbruffone di una piccola compagnia di teatranti) si trovano, senza volerlo, coinvolti nella Rivoluzione messicana. Questi due italiani all’estero – tanto cialtroni quanto fifoni – si incontrano per caso in terra messicana e si odiano immediatamente. Le tristi vicende che li uniscono finiranno però per farli diventare amici inseparabili. Insieme infatti si smarriranno nel deserto, saranno fatti prigionieri da una violenta tribù autoctona e affronteranno diverse volte la forca (ora per mano dei rivoluzionari zapatisti, ora per mano delle reazionarie truppe federali).
Prendete due dei più grandi attori del cinema italiano, dategli ruoli da omuncoli, mettete i loro personaggi l’uno di fianco all’altro in situazioni di pericolo o disagio e vedete quel che accade.
Gassman interpreta ovviamente Guidi, l’attore fanfarone, presuntuoso e pieno di sé, forte con i deboli e cagone con i forti.
A Villaggio invece il ruolo di Don Albino: un ometto umile e parecchio tonto, più che altro succube delle angherie del suo compare di sventure.
Riccardo Garrone è Giuseppe Garibaldi, detto Peppino – non il noto eroe dei Due Mondi, ma il suo omonimo nipote: una specie di fiancheggiatore dei rivoluzionari, che si sposta sul Messico con un biplano reclutando con l’inganno forze fresche per la rivoluzione.
Eduardo Fajardo è Herrero, il Colonnello a capo delle guardie federali messicane.
Carino il tema della colonna sonora, scritto da Ennio Morricone. Lo potete ascoltare qui.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.