L’ingorgo – Una storia impossibile
di Luigi Comencini (Italia, Spagna, Francia, Germania, 1978)
con Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi,
Stefania Sandrelli, Gianni Cavina, Annie Girardot, Orazio Orlando,
Miou-Miou, Fernando Rey, Ciccio Ingrassia, Gérard Depardieu, Nando Orfei,
Harry Baer, José Sacristán, Ángela Molina, Ferdinando Murolo, Lino Murolo,
Patrick Dewaere, Annie Girardot, Ester Carloni, Giovannella Grifeo
Commedia grottesca e particolarmente amara, ispirata ad un racconto di Julio Cortázar.
Una lunghissima fila di auto rimane bloccata su di una strada ad alto scorrimento nella periferia sud di Roma.
L’insolita e scomodissima situazione che si viene a creare tra le auto in coda tira fuori dagli automobilisti tutto il peggio possibile e immaginabile.
Si delinea così un quadretto di arroganza, ipocrisia, maleducazione, lotta di classe, ignoranza, spavalderia, insomma di violenza sotto molteplici forme.
Questa pellicola ha un inizio, ma non una vera e propria fine. Termina con le vetture tutte allineate, l’una dietro l’altra – su tre corsie per un unico senso di marcia – ancora in stallo, nonostante si accingano a riaccendere i mototi. Dopo circa 24 ore di blocco, la coda non si è mossa di un millimetro, l’ingorgo sembra quasi che debba durare in eterno.
Alberto Sordi interpreta un industriale laido e arrogante che schiavizza il suo collaboratore (Orazio Orlando) ed esprime continuamente tutto il suo sprezzo per gli altri automobilisti in coda, considerandoli inferiori.
Marcello Mastroianni è Marco Montefoschi, un famoso attore che accetta ospitalità in una fatiscente casa vicino alla strada, abitata da un umile manovratore di escavatrice (Gianni Cavina) e da sua moglie (Stefania Sandrelli), una donnetta incinta. Finirà per essere sedotto da questa giovane casalinga che ha l’intenzione di far guadagnare così a suo marito un lavoro come autista a Cinecittà.
Ugo Tognazzi recita nei panni di un professore che intrattiene una liaison con la giovane moglie (Miou-Miou) di un suo caro amico (Gérard Depardieu).
Fernando Rey e Annie Girardot sono una coppia avanti con gli anni che ormai non si sopporta più a tal punto da litigare ferocemente per un mazzo di chiavi smarrite.
Ferdinando Murolo ha il ruolo di un malavitoso campano che va in giro con altri 3 suoi compari.
Ángela Molina è Martina, una giovane che va in giro con una chitarra dentro una due cavalli, una poveretta che si invaghisce di un giovane camionista che trasporta cibo per neonati (Harry Baer) ma finsice per essere violentata nottetempo da tre sordidi ragazzi di buona famiglia che girano invece su una Range Rover.
A Nando Orfei il ruolo dell’assistente di Montefoschi.
Ciccio Ingrassia ha la parte del moribondo trasportato in ambulanza, un tale che mentre soffre pensa solo a quanto sarà la cifra che gli spetta come rimborso per essere stato investito. Fino al momento del decesso non farà altro che dare il tormento all’infermiere che lo assiste.
José Sacristán dà il volto a un prete sui generis che, mentre impartisce l’estrema unzione al defunto, imbastisce un discorso sinistroide dal taglio ambientalista e anti-sistema; il suo personaggio non indossa nemmeno l’abito talare.
Giovannella Grifeo interpreta Germana Gargiulo, una giovane ragazza campana incinta (ma non sposata), il cui padre vuole convincerla ad abortire per non infangare il buon nome di famiglia.
Patrick Dewaere interpreta un giovane baffuto che non riesce a pensare ad altri se non la sua donna. Viaggia solo, senza compagnia. Non rivolge parole ad anima viva ma parla continuamente con se stesso a voce alta e fuma decine di mezze sigarette.
Pellicola interamente girata a Cinecittà.
La sceneggiatura è a cura dello stesso Luigi Comencini, di Ruggero Maccari e di Bernardino Zapponi.
Le musiche sono state scritte da Fiorenzo Carpi ed eseguite da Bruno Nicolai.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.