A tu per tu
di Sergio Corbucci (Italia, 1984)
con Johnny Dorelli, Paolo Villaggio,
Marisa Laurito, Adriano Pappalardo, Giuliana Calandra,
Marilda Donà, Victoria Zinny, Salvatore Borgese, Mario Donatone,
Tracy Spencer, Moana Pozzi, Mimmo Poli, Lucio Rosato
Mentre si trova sul suo yacht attraccato nel porto di Genova, il magnate Emanuele Sansoni viene a sapere di essere ricercato dalla Guardia di Finanza per il reato di crack finanziario. Dal momento che gli agenti stanno per raggiungerlo a bordo con l’intenzione di arrestarlo, decide immediatamente di indossare una muta da sub e tuffarsi in acqua. Una volta raggiunto il molo del porto, prende quindi il primo taxi che trova fermo in banchina e fugge via lontano dalle forze dell’ordine.
A guidare l’auto gialla il fuggitivo trova Gino Sciaccaluga, un tassista genovese fanfarone e boccalone, che acconsente di portare il suo cliente sino a Milano per la considerevole cifra di 1 milione di Lire.
Sansoni e Sciaccaluga iniziano così un lungo viaggio “a tu per tu”, inseguiti da Guardia di Finanza e mafia; un tour breve (dura solo un paio di giorni), ma parecchio avventuroso, che parte Genova e arriva sino in Lussemburgo, facendo tappa anche in Costa Azzurra, Parigi e la Svizzera.
Il ricco finanziere, ormai messo alle strette e privo di liquidi per ribaltare la difficile situazione in cui si trova, cercherà in tutti i modi di trovare il denaro che gli serve per la risalita, coinvolgendo anche il “povero” tassista. Anzi Sansoni userà proprio Sciaccaluga come “testa di legno”, cioè come prestanome a cui intestare tutte le sue società, riorganizzate nel cosiddetto “gioco delle scatole cinesi”; per convincere il tasista credulone ad accettare la proprietà temporanea delle sue aziende userà l’arma della seduzione: si vestirà infatti da donna, fingendo in diverse occasioni di essere Enrichetta, la “fascinosa” sorella single di Sansoni.
Una commedia che rivedo sempre con piacere.
Fortunatamente in questo film Paolo Villaggio si limita – in un certo senso – ossia non eccede nel trasformare il suo personaggio in Fantozzi; le tipiche gag da sfigato e sottomesso ci sono, ovviamente, ma qui emerge più il lato ingenuo e fanfarone del genovese di estrazione popolare.
Dorelli è simpatico, come sempre. Particolarmente a suo agio nel ruolo del ricco doppiogiochista e approfittatore.
Marisa Laurito (Elvira, la moglie di Sciaccaluga) e Adriano Pappalardo (un giovane carabiniere amante della signora Sciaccaluga) interpretano due personaggi davvero luridi e trucidi.
A Giuliana Calandra il ruolo di una vecchia e ricca amante di Sansoni.
Tracy Spencer e Moana Pozzi hanno solo due piccoli cammeo.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
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