L'assassino

L’assassino
di Elio Petri (1961)
con Marcello Mastroianni, Salvo Randone, Micheline Presle,
Cristina Gaioni, Paolo Panelli, Toni Ucci, Andrea Checchi,
Mac Ronay, Giovanna Gagliardo, Franco Ressel

Roma, anni ’60. L’antiquario Alfredo Martelli (Marcello Mastroianni) viene portato in questura per essere interrogato sull’omicidio di Adalgisa De Matteis (Micheline Presle), una ricca signora di cui era socio, nonché amante. Su di lui non ci sono prove concrete, ma viene ugualmente convocato dalla polizia come principale (se non unico) sospettato, in quanto è stato l’ultimo a parlare con la vittima.
Per una intera giornata Martelli viene messo sotto torchio dal Commissario Palumbo (Salvo Randone) e dai suoi agenti, viene portato sul luogo del delitto (un hotel in costruzione nella periferia di Roma in cui la vittima abitava) e sbattuto dentro una lurida cella per un’intera notte in compagnia di due fastidiosi e ciarlieri ladruncoli che hanno appena commesso un omidicio (ma che potrebbero anche essere due finti agenti messi nella stessa cella per spingere l’imputato a parlare).
Nonostante le tremende pressioni psicologiche a cui è sottoposto l’accusato non cede, non si sbottona, non confessa nulla, anzi continua a dichiararsi innocente e a rivendicare il suo diritto ad essere trattato in maniera più rispettosa.
Il mattino dopo, comunque, il protagonista riacquista la libertà e torna alla sua vita, come se nulla fosse successo. Il colpevole – a quanto pare – è stato un altro. Il film dà una spiegazione semplice. In pochi minuti il commissario Palumbo illustra ai giornalisti accorsi incuriositi la dinamica dell’efferato delitto: è stato un altro uomo ad accoltellare nottetempo la De Matteis, quando ormai Martelli aveva lasciato l’hotel, un altro socio in affari della donna che le aveva precedentemente chiesto un prestito e che si era visto negare la somma pattuita.
Eppure un minuscolo dubbio nello spettatore rimane.

Petri fa largo uso di flashback per raccontarci chi è in realtà Alfredo Martelli: un poco di buono, un arrampicatore sociale di bassa lega, un ex rigattiere che tratta con furfanti e rivende roba rubata, un don giovanni traffichino – e pieno di cambiali – che ama giocare col suo fascino e sedurre le donne per ottenere da loro un tornaconto.
La scena dell’uccisione della donna non viene mai mostrata, né vengono mai dati elementi certi per far intuire a chi guarda se il protagonista ha davvero ha ucciso la De Matteis. La domanda che ci si pone guardando il film è: questa persona accusata del grave crimine, sebbene tutt’altro che onesta, sarà davvero stata in grado di accoltellare la donna che dice di amare?

La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.