Fino all’ultimo respiro
(À bout de souffle)
di Jean-Luc Godard (Francia, 1960)
con Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Jean-Luc Godard,
Daniel Boulanger, Henri-Jacques Huet, Roger Hanin,
Van Doude, Claude Mansard, Liliane Dreyfus
Marsiglia 1960. Michel Poiccard – un giovane perdigiorno, grande seduttore, amante della bella vita, nonché piccolo furfante ed ex assistente di volo per Air France – ruba un’auto decappottabile e si dirige alla volta dell’Italia. Sulla strada verso la sua destinazione (Roma) si imbatte in due poliziotti in moto e cerca di seminarli. Per evitare di essere fermato, porta la vettura nella boscaglia ai lati della carreggiata, ma viene presto raggiunto da uno dei due agenti; preso dal panico, finisce per esplodere un colpo di pistola e ferire a morte l’uomo in divisa.
Onde sfuggire al sicuro arresto, decide di prendere un taxi e tornare immediatamente a Parigi. Quando raggiunge la città, cerca di spillare dei quattrini ad una sua amica, una vecchia conoscenza molto giovane su cui crede di riuscire ad esercitare ancora parecchio fascino. Ma gli va male. Cerca altrove. Con le stesse intenzioni, infatti, si rivolge ad un’altra ragazza, tale Patricia Franchini: una studentessa americana di 20 anni che sbarca il lunario distribuendo giornali per l’Herald Tribune. I due, che nelle settimane precedenti sono stati insieme a Nizza e che si sono amati per qualche giorno, decidono di riprendere a frequentarsi. O meglio; lui vuole, lei meno. Michel è infatti geloso di un giornalista del Tribune che Patricia frequenta.
Superate le prime scaramucce, comunque, tra i due scatta il sentimento. Parigi fa da cornice ad un paio di giorni insieme da veri innamorati. Lui non le rivela di essere braccato dalla polizia parigina, lei gli accenna di essere incinta. Si vogliono bene ma non sanno fino a che punto. Amano troppo essere liberi ed indipendenti per legarsi definitivamente. Peraltro le incombenze (la carcerazione e il bambino) premono. Patricia vorrebbe essere una donna emancipata, moderna, vorrebbe diventare giornalista, mentre Michel vorrebbe vivere ogni giorno della sua vita con le tasche piene di Franchi, senza pensieri, tra belle donne e scattanti auto sportive. Per ciascuno dei due non sarà perciò semplice superare la cosiddetta “prova d’amore”.
Film scritto da François Truffaut, sceneggiato e diretto da Jean-Luc Godard e supervisionato da Claude Chabrol. Tris d’assi. Dai più è ritenuto il vero manifesto della cosiddetta Nouvelle Vague.
Belmondo ha la faccia giusta per interpretare lo spiantato sfrontato. Nessun segno di pensiero profondo o preoccupazione sul suo volto, nemmeno nei frangenti in cui probabilmente sarebbe stato opportuno. Scelta perfetta di cast.
Jean Seberg interpreta una giovane che ha le idee ben chiare. Tra i due amanti, infatti, è di certo il più maturo, nonostante l’età. Donna molto bella (dal volto dolcissimo) e conciata opportunamente. Godard seppe scegliere l’attrice giusta, ossia quella in grado di rendere straordinariamente l’idea dell’americana sognatrice e un po’ svagata a spasso nella città degli innamorati.
Un po’ goffo Daniel Boulanger nel ruolo dell’ispettore di polizia che dà la caccia all’assassino.
Henri-Jacques Huet interpreta l’italiano con la macchina fotografica al collo.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.