Gigolò per caso
(Fading Gigolo)
di John Turturro (USA, 2014)
con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Sofia Vergara,
Vanessa Paradis, Liev Schreiber, Tonya Pinkins, Jade Dixon,
Michael Badalucco, Aida Turturro, Allen Lewis Rickman, Teddy Bergman
New York. Una piccola libreria sta per chiudere a causa dei grami affari a cui è da tempo costretta dal mercato. Il suo anziano titolare – Murray – un giorno decide di proporre al suo aiutante, nonché amico, Fioravante di diventare un gigolò. L’idea gli viene quando scopre che la sua dermatologa – la dottoressa Parker – ormai annoiata da un rapporto lesbo un po’ logoro, è in cerca di emozioni forti, leggi un ménage à trois con un uomo. Fioravante non è giovanissimo, né un adone, eppure pare che alle donne piaccia: ha circa 50 anni, si occupa di fiori, idraulica e altri lavoretti artigianali – oltre a dare una mano a Murray in libreria.
A dirla tutta, l’idea di fare sesso a pagamento a Fioravante non è mai venuta alla mente ma, messo alle strette dalle ristrettezze economiche, il simpatico spilungone non potrà far altro che rendere i suoi servigi alla dottoressa annoiata. Dunque, un po’ spinto un po’ dalla curiosità e dalla vanità, un po’ dalla necessita, decide di provarci. Accetta la proposta di Murray – che divverrà a tutti gli effetti il suo “Pimp Daddy” – e si lancia nella sua prima esperienza di sesso a pagamento. Sorprendetemente la cosa ha subito successo, tant’è che il giro di affari si allarga facilmente. Le donne sembrano apprezzare tantissimo lo stile efficace ed elegante di Fioravante.
Nel frattempo Murray incontra per caso Avigal, la vedova di un rabbino relegata da mesi nel suo appartamento per motivi di tradizione e religione, e prende a cuore il suo caso. Pian piano la convince a uscire di casa (non lo fa da quando suo marito è morto) e a riprendere a godersi la vita, ad occuparsi di se stessa e di ciò che la rende felice. In breve: la convince a incontrare Fioravante. Tra i due sboccia un sentimento, ma la comunità a cui la donna appartiene non approva affatto questo nuovo atteggiamento e l’affaire, in quanto lo ritiene poco rispettoso nei confronti del defunto marito.
Adesso dimenticate per un attimo la storia del gigolò: si tratta di un MacGuffin. Il fulcro del discorso è invece l’assurdità (e il conseguente sbeffeggiamento) delle mentalità ottuse, della rigidità del pensiero e dei comportamenti, rappresentati qui – come simulacro esemplificativo – dalla comunità newyorkese degli ebraici ortodossi.
Insomma che Allen abbia contribuito pesantemente alla sceneggiatura è chiaro. Peraltro ancora una volta l’anziano regista finisce per interpretare se stesso.
Il personaggio di Turturro è invece ai limiti del tonto. O quasi. Un uomo apparentemente timidissimo, introverso, inizialmente poco sicuro di sé, ma straordinariamente umano. L’apice della sua umanità Fioravante la raggiunge forse nel momento in cui si trova in atteggiamenti intimi con la dermatologa e la sua compagna (il menage a trois di cui sopra).
Sofia Vergara fa la fatalona super sexy: una mangiatrice di uomini assetata di sesso, tanto avvenente, quanto bizzarra. Un ruolo azzeccatissimo, visto il corpo e la grinta che si ritrova.
Sharon Stone interpreta invece la dermatologa: una donna colta e distinta, moderna, anzi contemporanea, ricca e à la page, ma ormai così irrimediabilmente annoiata dal rapporto con suo marito da cercare (con compagna di giochi erotici) un diversivo in questo gigolò.
Buffo e quasi irriconoscibile Liev Schreiber. Tozzo, muscolosissimo e barbuto, dà la faccia al poliziotto di quartiere iper-protettivo nei confronti della donna che ama (la vedova).
Campionessa di timidezza (ai limiti del fastidioso) anche Vanessa Paradis, che qui interpreta la moglie del rabbino morto.
Casting dunque più che azzeccato.
In fin dei conti, comunque, “Gigolò per caso” racconta una storia d’amore. Non originalissima, ma comunque degna di essere vista.
Voto: 6 meno. Quasi sufficiente.
Qui potete vedere la locandina originale americana.
La scheda di IMDb.com, quella di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.