Il comandante e la cicogna
di Silvio Soldini (Italia, 2012)
con Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Luca Dirodi,
Giuseppe Battiston, Claudia Gerini, Luca Zingaretti,
Maria Paiato, Yang Shi, Michele Maganza, Serena Pintucci
Leo (Mastandrea) è un idraulico ultra-quarantenne che non riesce a togliersi dalla testa sua moglie Teresa (Gerini) ormai defunta da mesi. Ogni notte, verso le quattro, la sogna ad occhi aperti e le parla di quello che gli accade intorno – soprattutto guai. A casa infatti ha problemi con i suoi due figli adolescenti: Emiliano e Maddalena. Il primo è un dodicenne che parla con una cicogna (!?) e che per dare da mangiare a questo suo amico animale si è ridotto a rubare cibo congelato dai supermarket. La seconda è una ragazza di 16 anni che non ha voglia di badare a suo fratello minore, mezza svagata e soprattutto parecchio ingenua, tanto da far finire sul web un filmato in cui fa sesso orale con il suo ragazzo.
Diana (Rohrwacher) invece è una pittrice bruttarella sulla trentina e sempre in bolletta. La colpa di questa perenne indigenza non è della sua voglia di fare o del suo talento, ma dei suoi datori di lavori – brutti e cattivi – che non le pagano gli onorari. Tant’è che è sempre in ritardo con i pagamenti dell’affitto.
Il suo padrone di casa è Amanzio (Battiston): un tipo grasso e barbuto, molto strano, scorbutico, presuntuoso – ma dal cuore buono – e parecchio spilorcio. Difatti non lavora, ma si è affittato casa perché, dalla differenza tra l’affitto che percepisce dall’affittuario e quello che paga per il mini-appartamento in cui abita, riesce a ricavarci un po’ di denaro con cui vivacchiare.
Tra il piccolo Emiliano e il gigante buono ma musone Amanzio nascerà un’amicizia sincera.
Tra Leo e Diana sboccerà una certo interesse il giorno in cui lui si recherà nell’ufficio dell’avvocato Malaffano (Zingaretti) per chiedere assistenza legale sulla vicenda del filmino porno e lì vi troverà Diana, che sta affrescando controvoglia una parete con un dipinto estremamente kitsch e tamarro.
Cosa non va in questo film: il finale è buttato lì, la storia d’amore sboccia dal nulla (senza essere anticipata da alcuna significativa avvisaglia) e i discorsetti moraleggianti delle statue sparse per la città sono proprio noiosi. Peraltro non è bello far apparire il povero Giusppe Garibaldi come un vecchio trombone che sa solo lamentarsi di questi tempi moderni.
Occasione persa. “Il comandante e la cicogna” sarebbe potuta essere una commedia caruccia – le premesse c’erano – ma questa volta Soldini ha toppato alla grande. Peccato. Dal regista di “Pane e tulipani” e “Agata e la tempesta” ci si aspettava qualcosa di più originale e divertente.
Voto 4. Bocciato.
Curiosità: per il mercato straniero il film è stato intitolato “Garibaldi’s Lovers”.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.