Il grande freddo
(The Big Chill)
di Lawrence Kasdan (USA, 1983)
con Glenn Close, Kevin Kline, Jeff Goldblum, William Hurt,
Mary Kay Place, Tom Berenger, Meg Kasdan, Meg Tilly, JoBeth Williams,
Ken Place, Jon Kasdan, Ira Stiltner, Muriel Moore, James Gillis
Lo ammetto: sono rimasto un po’ deluso. Ho sempre sentito parlare di questo film con toni entusiastici, invece mi sono trovato davanti ad una storia poco universale, o meglio molto ombelicale su degli yankee egotici ed annoiati col complesso del dover diventare adulti a tutti i costi. Vecchi compagni di università – ormai adulti – trascorrono insieme un weekend, dopo aver partecipato al funerale di uno della loro cerchia di amici.
Tra i protagonisti non c’è alcun conflitto sociale, appartegono tutti alla middle class americana. Sono ancora abbastanza giovani (hanno poco meno di 40 anni) ma tutti alquanto realizzati: c’è chi ha già alle spalle un matrimonio, chi ha due figli, chi fa il giornalista in un magazine ad altissima tiratura, chi recita in una famosa serie tv, chi ha fatto i soldoni con una catena di negozi che vendono articoli sportivi, chi ha fatto lo speaker in una radio nazionale, ecc.
Sono realizzati ma alquanto infelici, chi in un modo, chi nell’altro. Il suidicio del loro amico Max li porta a riflettere (spesso a voce alta, come in una forma di terapia psicanalitica di gruppo) su quello che hanno fatto, su ciò che sono, su quello che avrebbero voluto essere e che invece sono diventati.
La bella del gruppo ha un marito e due figli ma è annoiata, vorrebbe lasciare tutto per darsi finalmente (corpo e anima) al figo della compagnia (l’attore con i baffi) il quale invece è schifato dalla pochezza del telefilm in cui recita (una specie di Magnum P.I.); il giornalista è un polipone aitante, ma un po’ viscido, che cerca di sedurre la giovane fidanzata del morto il giorno stesso del funerale; la finta-ingenua Meg, afrranta da quello che la vita le ha riservato, approfitta delle giornate “tutti sotto lo stesso tetto” per chiedere al bel baffo di avere un figlio insieme; Sarah e Harold si dimostrano invece una coppia solida e affiatata, anche se un po’ logora. Lui, in particolare, dopo aver superato un brutto momento, causato dalla relazione clandestina tra Sarah e Max, si concede una notte di dolce sesso extraconiugale, spinto proprio dal desiderio di sua moglie di dare all’amica Meg l’opportunità di concepire.
Voto 6. Sufficiente. Non si tratta di un film superficiale, tutt’altro, ma – ecco – mi attendevo un’opera davvero epocale, anche perché ha preso 3 nomination agli Oscar di quell’anno.
Curiosità: Kevin Costner aveva il ruolo di Max (il morto), ma pare che le sue scene siano state tutte tagliate dal montaggio finale.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.