The Killer Inside Me

The Killer Inside Me

di Michael Winterbottom (USA, 2010)
con Casey Affleck, Jessica Alba, Kate Hudson,
Ned Beatty, Simon Baker, Bill Pullman, Liam Aiken, Elias Koteas,
Tom Bower, Brent Briscoe, Matthew Maher, Jay R. Ferguson

Texas, anni ’50. Lou Ford è un giovane vice-sheriffo con la faccia da bravo ragazzo. Sta simpatico a tutti, è amico di tutti, fa favori a tutti. Un giorno Chester Conway, un rude pezzo grosso della contea, gli chiede di scacciare via dalla città Joyce Lakeland, una prostituta di cui suo figlio Elmer si è invaghito. Lou accetta senza pensarci due volte, ma quando si trova davanti alla bella Joyce non può che cedere al suo fascino. Se ne innamora immediatamente.
I due si piacciono ed iniziano una relazione clandestina in cui Lou si lascia andare senza remore a tutti i suoi istinti più violenti.
I mesi passano, ma il favore non viene portato a termine. Poco importa, comunque, perché la richiesta cambia: Conway decide di offrire 30.000 dollari alla prostituta per sparire definitivamente dalla circolazione. Lou però, che dovrebbe fare da tramite, cioè portare il mesaggio e i soldi alla ragazza, ha in mente un altro piano: accetta la missione senza battere ciglio, ma non fa quello che gli è stato chiesto, Realizza, invece, una messiscena, ossia una finta colluttazione tra Joyce ed Elmer con l’intento di farla sfociare nella morte di quest’ultimo. E così infatti avviene – o quasi – perché Lou si fa prendere la mano e, ancor prima di sparare 4 colpi di rivoltella nel corpo di Elmer, massacra di botte anche la povera Joyce a cui fino a quel momento aveva avuto tanto bene.
Sebbene sia chiaramente dissociato, il duplice omicidio turba Lou più di tanto: è pur sempre un rispettabilissimo agente di polizia, nessuno sospetta di lui. E poi solo un’altro paio di persone sapevano dello scambio di denaro. Di contro, anzi, i sensi di colpa e il desiderio di cambiare vita lo spingono sempre di più nelle braccia della sua fidanzata: Amy Stanton.
Le cose si complicano poi, più avanti, quando la polizia locale arresta il giovane (ed innocente) Johnnie Pappas con l’accusa di omicidio. Solo in quel momento Lou si rende conto di inziare a rischiare qualcosa, per cui la lista di omicidi prende presto ad allungarsi.

Winterbottom si prendere l’onere di dirigere un film che era “in the pipeline” da alcuni decennii. A me è risultato un po’ confusionario, forse perché non ho fatto molto caso ai nomi citati o forse perché l’ho visto in più tranche (a distanza di diversi giorni). C’è da dire comunque che l’emersione – per via di flashback – dei motivi che hanno portato il protagonista a diventare un violento e represso omicida, non è del tutto limipida: le scene appaiono un po’ a caso, come pop-up qui e lì nella trama. Del fratello di Lou Ford, ad esempio, si parla pochissimo – praticamente in una sola occasione – e di certo non si intuisce che questi ha giocato il ruolo del capo espiatorio nel passato di Lou. Io ho dovuto leggere delle recensioni per capire questa cosa qui. Forse nel romanzo tutte le premesse erano più chiare – chissà.
Anche il finale (onirico?) non aiuta affatto lo spettatore a capire quale sia l’epilogo delle vicende del protagonista.
C’è da dire che alcune scene di violenza sono almeno ben girate, dal punto di vista del realismo, tanto da risultare infatti quasi un pugno nello stomaco.

Casey Affleck è una scelta valida per il ruolo di serial killer con la faccia da bravo ragazzo. Qui dimostra ancora una volta di saperci fare ed essere persino meglio del suo più noto fratello. Non che sia difficilissimo, eh.
Jessica Alba è la puttanella mulatta che fa perdere la testa al giovane wasp tutto casa, chiesa e auto di pattuglia.
Il personaggio di Kate Hudson (la fidanzatina di casa) è probabilmente uno dei migliori: appare come una giovane donna, carina, dolce e sottomessa, che però alla lunga risulta essere una delle più sveglie e determinate.
Ned Beatty è perfetto per il ruolo di Chester Conway, il magnate del petrolio prepotente, decisionista ed arraffone.
Jay R. Ferguson (lo Stan Rizzo della serie Mad Men) intepreta il suo figlio scemo Elmer.
Il piacione Simon Baker ha poche scene nei panni di un investigatore.
Elias Koteas è un sindacalista: il tizio che individua sin da subito in Lou il vero assassino del caso Joyce/Elmer.
Brent Briscoe ha la parte dell’ubriacone che prova a ricattare Lou Ford chiedendo il silenzio sul primo duplice omicidio in cambio di denaro.
In coda al film appare anche Bill Pullman ad interpretare un avvocato che fa il matto nelle carceri per liberare i suoi assistiti. Il suo vero ruolo rimane alquanto misterioso.

In alcune occasioni la colonna sonora mi è sembrata del tutto sbagliata per un thriller a tinte fosce con protagonista un pluriomicida.

Nota: la pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Jim Thompson, pubblicato negli USA nel 1952.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.