The Tourist
di Florian Henckel von Donnersmarck (USA, 2010)
con Angelina Jolie, Johnny Depp, Paul Bettany,
Timothy Dalton, Steven Berkoff, Christian De Sica, Daniele Pecci,
Raoul Bova, Alessio Boni, Bruno Wolkowitch, Nino Frassica,
Maurizio Casagrande, Neri Marcorè, Rufus Sewell, Giovanni Esposito
Action movie che non convince. Prendere come protagonisti due attori di primissima classe non basta: ci vogliono idee nuove, se davvero si vuole sorprendere e divertire lo spettatore. Di film di spie nel 2010 ce ne erano pure troppi in giro.
La trama è abbastanza classica: il cattivone inglese Reginald Shaw – boss malavitoso titolare di una enorme catena di casinò – vuole far fuori il suo braccio destro, tale Alexander Pearce, dopo aver scoperto che questi l’ha derubato per centinaia di milioni di Sterline.
Pearce è più giovane e più scaltro; una volta presi i soldi, è riuscito a nascondersi benissimo – nessuno sa dove sia – e con parte del denaro trafugato si è anche pagato una complessa operazione di chirurgia plastica, che gli ha cambiato definitivamente i connotati.
Elise Clifton-Ward, un agente segreto inglese – parecchio affascinante, oltre che in gamba – è riuscita ad avvicinare e sedurre il fuggiasco, ma non ad arrestarlo. Prima dell’operazione chirurgica i due hanno vissuto insieme per un anno. Artraverso la sua bella spia, Scotland Yard cerca da mesi insomma di catturare Pearce per costringerlo a pagare al fisco le tasse sui soldi rubati (WTF!), ma non è così semplice – a quanto pare – e soprattutto non ha fatto i conti con il sangunario desiderio di vendetta di Mr. Shaw.
Pearce sembra invisibile; comunica con la sua Elise solo attraverso misteriosi bigliettini. Nell’ultimo (che poi sarebbe il primo del film) le dà indicazioni precise: prendere un treno e sedurre il primo uomo che gli assomigli fisicamente, in modo da depistare tutti i segugi inglesi che gli stanno addosso. Il treno è un Eurostar che parte da Parigi diretto verso Venezia. Elise rimorchia un professore di liceo americano – tale Frank Tupelo – e lo intrappola nella sua rete di misteriosa e fascinosa predatrice. Nella laguna si svolgerà il 90% dei fatti, insomma. Tra la premessa e l’epilogo della vicenda c’è una cena nel vagone ristorante, una notte galeotta in una super suite del prestigioso Hotel Danieli (in cui scocca la scintilla dell’amore tra Elise e Frank), un galà elegantissimo con gran ballo, una tentata vendita di ostaggio, alcune corse in motoscafo, una cassaforte con codice segreto da aprire, un rocambolesco salvataggio di ostaggi, decine di agenti italiani agli ordini di una rampante testa calda dei servizi segreti inglesi.
Ma torniamo al motivo per cui tutto ciò non funziona: lo spettatore riesce a capire come andranno a finire le cose in meno di 2 minuti. Basta la scena dell’incontro tra Frank ed Elise per capire quale sia la vera identità di Pearce e il suo piano per sfuggire alla morte e contemporaneamente al Ministero delle Finanze britannico.
Il film non è stato un flop: al botteghino ha incassato più di 278 milioni di Dollari (ne é costato circa 100).
Stupisce comunque che il regista sia lo stesso dello straordinario “Le vite degli altri”. Mah. Forse il genere action/spy non è nelle sue corde. Ricordiamo che in quel caso non dirigeva solo, ma aveva scritto anche il soggetto e la sceneggiatura della pellicola. In questo caso invece si trattava del remake americano di “Anthony Zimmer”, un film francese del 2005 con protagonista Sophie Marceau.
Johnny Depp è statp scelto per fare il sempliciotto: un professore di liceo americano in vacanza in Italia. Un tizio dall’espressione sperduta con pizzetto e capello lungo/unto. Secondo voi è credibile? Mah.
La Jolie invece sfodera tutto il suo sex appeal. In gran parte delle scene fissa il suo interlocutore con sguardo languido, rimane zitta per alcuni istanti, poi dice una o due parole, fa lunghe pause, finge grande profondità riflessiva e si esprime quasi solo con il suo corpo, seducendo in questo modo tutto quello che le sta intorno. Difficilmente l’ho vista più maliarda di così in una pellicola. Ovviamente il trucco da femme fatale e gli abiti da sera, o comunque di alta classe, fanno il loro effetto.
Il biondo Paul Bettany interpreta il dirigente rampante dell’MI5 che vuole mettere le manette a Pearce, nonostante i suoi superiori gli hanno tolto l’incarico dopo un clamoroso fallimento. Ah, sì: è anche segretamente innamorato della sua collega bona.
Steven Berkoff è il mafiosone che vuole uccidere Pearce: un tizio che tutti credono russo (perché circondato da scagnozzi dell’est europeo), ma che invece risulta originario inglese. Anche i personaggi del film ci tengono a spiegarlo. Chissà perché. Boh.
Christian De Sica ha un paio di scene in qualità di ispettore di polizia corrotto, che cerca di vendere al boss della mala il tizio che ha arrestato poche ore prima.
Nino Frasica lo vediamo per pochi secondi in divisa da carabiniere, come se fosse una puntata di Don Matteo.
Alessio Boni interpreta un agente dell’Interpol di stanza in Italia.
Raoul Bova è invece un vitellone italiano che cerca di accalappiare Elise durante il gran ballo a Venezia.
Timothy Dalton – uno dei tanti inglesi che hanno dato corpo e volto a James Bond sul grande schermo – qui si limita ad apparire in due/tre scene in qualità di alto papavero dei servizi segreti inglesi.
Neri Marcorè è il buffo concierge dell’Hotel Danieli di Venezia.
Maurizio Casagrande si mostra in un paio di occasioni con espressione ammicante vestito da camiere dello stesso hotel.
Pure il simpaticissimo Giovanni Esposito ha un paio di scene/cammeo ma non ricordo quale sia il suo ruolo – di certo non di primo piano.
Film da vedere assolutamente? Assolutamente no. Scegliete qualche altro film di spie: ce ne sono di decisamente migliori.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.