Cattivissimo me 2

Cattivissimo me 2
(Despicable Me 2)

di Pierre Coffin e Chris Renaud (USA, 2013)

Sono andato a rileggermi quello che scrissi riguardo il primo episodio di questa saga – arrivato nei cinema tre anni fa – e mi sembra che non ci siano state grosse evoluzioni. Anzi, in questo caso, venendo meno l’elemento novità, forse ci si diverte un po’ meno, ma state tranquilli: rimane sempre un godibile film per tutta la famiglia.

Gru (il protagonista capoccione) non è più il cattivo più cattivo dell’Universo. Ha messo la testa a posto da quando ha iniziato ad occuparsi delle tre piccoline (Margo, Edith e Agnes). Sembra essere diventato il migliore papà del mondo, il più affettuoso di tutti, anche se single – la trama parallela è proprio la trasformazione del burbero e solitario ex-cattivone in un romanticone. Per di più anche la maggiore delle tre sorelle ha una storiella sentimentale, meglio: la prima storiella con un ragazzo.
Una super agenzia segreta, che ha come scopo primario garantire la sicurezza del Mondo, ingaggia Gru per una consulenza: scoprire e stanare chi ha rubato un fluido segreto in grado di trasformare bonari animali in terribili creature molto violente e voraci. Per compiere la missione gli affianca persino l’agente Lucy (una tipetta simpatica e in gamba, molto peperina, dall’aspetto longilineo e coi capelli rossi). Allo stesso tempo, dopo parecchi anni insieme, il vecchio dottor Nefario decide di lasciare l’azienda di Gru – ormai dedita alla sola produzione di strambe confetture denominate “Marmellose” – per dedicarsi ad altri progetti.
Questa caccia al cattivo di turno riporterà finalmente Gru nel mondo del crimine (anche se questa volta dalla parte dei buoni) e sarà la sua occasione per “uscire dal guscio” di burbero – ancora una volta – per dimostrarsi meno orso solitario di quanto in realtà voglia apparire.

Dunque tutto molto bello: storiella buffa, che fa ridere grandi e piccini, e allo stesso tempo costruttivo/educativa. As usual.
Una cosa che non capito bene, però, è: ma il film avvalla l’idea che sia giusto seguire le proprie convinzioni, anche quando sono del tutto sbagliate? No perché – se non ho intepretato male – il protagonista decide di prendere di mira un tizio, che ritiene essere un cattivone sotto mentite spoglie, non perché abbia le prove che sia un malvivente, nemmeno perché crede che ci sia del marcio sotto, ma solo perché questo qui – incidentalmente – è il padre di un ragazzino che fa il filo a una delle sue figlie. Dunque per vendetta. Certo, poi va tutto come deve andare, cioè il tizio verso cui è rivolto l’astio di Gru si rivela davvero un personaggio negativo ma è ovviamente un caso, uno sviluppo accidentale.

I Minions comunque rimangono l’elemento più divertente di tutto il film.
Nota 1: i registi sono rimasti gli stessi.
Nota 2: il protagonista nella versione italiana è ancora doppiato da Max Giusti.
Nota 3: non ho visto il film in 3D, ma sinceramente – ancora una volta – credo che non valga la pena pagare il biglietto per la visione tridimensionale.
Nota 4: il tema musicale del film è “Happy”, allegra e ballabilissima canzone scritta ed eseguita da Pharrell Williams. Un successo annunciato.

La scheda IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.