Il grande e potente Oz

Il grande e potente Oz
(Oz the Great and Powerful)

di Sam Raimi (USA, 2013)
con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz, Michelle Williams,
Zach Braff, Bill Cobbs, Tony Cox, Joey King, Ted Raimi,
Abigail Spencer, Tony Wynne, Tim Holmes, Martin Klebba

Dal regista della trilogia di Spider-Man (e dal produttore di tante pellicole “de paura”) una rivisitazione della fiaba del Mago di Oz. Un prequel, se vogliamo. Anch’esso fiabistico. Passatemi il termine.

Qui non è Dorothy la protagonista, ma il mago – o il sedicente tale: un prestidigitatore fanfarone, egoista e approfittatore, che spesso neanche crede nelle sue magiche capacità, o più estesamente nelle sue possibilità. Anzi, diciamo che il punto del discorso è proprio questo: devi credere in te stesso, se vuoi riuscire in quello che fai/credi. Leggi: la solita solfa buonista.
Attenzione: Oz sarebbe l’abbreviazione di “Oscar”. Io sinceramente non l’avrei mai pensato.
A percorrere la strada fatta di mattoni gialli, insomma, c’è questo mago giovane – circa 30 anni – e di bell’aspetto che si esibisce in un circo itinerante. A Oz (un regno che ha il suo stesso nome) ci arriva nello stesso modo in cui ci arriverà poi Dorothy, ossia a causa di una tromba d’aria. Lui si trova su una mongolfiera per scappare da una brutta situazione. Improvvisamente la tempesta, la paura, il delirio, il grado zero delle speranze di sopravvivere. Poi la luce e la natura con i suoi suoni, odori e colori (e qui ti accorgi – senza alcuna possibilità di errore – che si tratta di una produzione Disney). Oscar/Oz è vivo, fortunatamente, è scampato al pericolo ma si trova in un luogo del tutto sconosciuto, affascinante ma stranissimo, quasi magico – oseremmo dire.
A Oz Oz trova (scusate il bisticcio di parole) una situazionaccia: ci sono due streghe sorelle che paiono buone e care ma sono solo delle stronze e un’altra strega, data per cattiva, ma che invece incarna la Bontà e altri valori positivi: ha infatti i capelli biondi, due occhioni azzurri e – guarda caso – le sembianze esatte della donna della sua vita, sua di Oz mago. Proprio quella giovane donna che, poco prima di volare via nella tempesta, gli ha confessato di stare sul punto di sposare un altro uomo.
Insomma, per farla breve: Oz è il prediletto, il prescelto, colui che secondo la profezia siederà sul trono del regno omonimo. Ma questo straordinario premio dovrà guadagnarselo: la prova da superare sarà uccidere o scacciare via da quelle terre la strega malvagia, la perfida donna che ha ucciso il precedente sovrano e gettato la sua tetra ombra sul regno – oltre che tutti nello sconforto.
Riuscirà il nostro nell’impresa? Certo che sì! Altrimenti che fiaba sarebbe? Si tenga anche presente che comunque il protagonista è un codardone che, un momento prima della débâcle totale, sta sul punto di fuggire a gambe levate su un altro pallone aerostatico, quella débâcle che precede di un attimo la trionfale vittoria della luce e della speranza sulle ombre. Inoltre la riuscita dell’impresa sarà impossibile senza l’aiuto di tutti gli abitanti del regno e in particolare delle persone a lui care: la strega buonissima e biondissima, una minuta bambola di porcellana e una scimmia con le ali vesita da fattorino d’albergo. Mi stupisce comunque che qui i personaggi incontrati nel lungo viaggio verso il castello non siano tre (spaventapasseri, leone fifone e uomo di latta) ma solo due. Boh.

Il ceffo da stronzetto simpatico di James “Jimbo” Franco è pressoché perfetto per questo ruolo da mago fanfarone. Un altro trentenne tanto affascinante dove lo trovate? Il suo sorriso smagliante conquista tutti.
A Theodora, la strega finto-buona (la sorella maggiore), il fascino è conferito dal volto e dal corpo di Rachel Weisz.
La faccetta sexy di Evanora, l’altra strega finto-buona (sorella minore), è quella di Mila Kunis, che peraltro per tutta la durata del film se ne va in giro con un cappellone – prima rosso e poi nero.
Glinda, la terza strega (e Annie, il vero amore di Oz) sono interpretate da quella che negli anni ’90 era la biondina dai facili costumi di “Dawson Creek”, poi moglie di Heath Ledger: Michelle Williams.
Zach Braff appare solo nelle prime battute del film nei panni dell’aiutante del mago.

Nota cromatica: i primi 20 minuti del film sono in bianco e nero, mentre il resto del film è a colori.

Per una volta la locandina italiana è identica a quella americana.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.