Looper

Looper – In fuga dal passato
(Looper)

di Rian Johnson (USA, 2012)
con Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt,
Paul Dano, Jeff Daniels, Piper Perabo, Pierce Gagnon,
Frank Brennan, Nick Gomez, Adam Boyer, Garret Dillahunt

Secondo voi è credibile che Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt siano la stessa persona? L’uno può essere la versione anziana dell’altro? Si somigliano? Non importa. Più che criticare le scelte di casting è interessante analizzare il film dal punto di vista della storia, che ha alcuni punti in contatto con la saga di “Terminator”.
Joe (Gordon-Levitt) è un giovane killer specializzato nell’eliminare personaggi scomodi che arrivano dal futuro, dei tizi condannati a morte per aver creato dei problemi a una specie di super mafia che detta legge in un epoca successiva al presente (30 anni circa). Non è il solo a fare questi mestiere. Altri, come lui, sono killer professionisti che agiscono nel presente per la malavita del futuro. Li chiamano loopers. Siamo nel Kansas (USA), 2044. I viaggi del tempo, seppur ormai fuorilegge, esistono e vengono usati quasi esclusivamente per questo scopo.
Per Joe le cose sembrano andare bene. Anzi, benissimo: in pochi anni è riuscito ad accumulare una grossa fortuna sotto forma di lingotti di argento (segretamente custoditi in una cassaforte nascosta sotto il pavimento). I problemi però arrivano un giorno, quando Seth – un suo collega, nonché amico – fallisce la sua missione più importante: chiudere il loop temporale, ossia assassinare il se stesso venuto dal futuro. L’organizzazione che gestisce i killer si rivolge a Joe per rintracciare Seth e fargli quindi pagare il prezzo del fallimento. Joe ha paura ed è troppo legato al gruzzolo accumulato per cui tradisce l’amico, lascia cioè che l’organizzazione lo rintracci e si vendichi, ma inizia a vivere con il rimorso di questo tradimento. Per di più poco tempo dopo tocca a lui chiudere il loop.
Dal futuro un giorno arriva il se stesso sotto forma di Bruce Willis e riesce a sopravvivere. Joe manca cioè il suo obiettivo, creando un bel casino dal punto di vista della linea degli eventi. Il futuro si scombussola e così la vita del protagonista. Per cercare di farsi perdonare dall’organizzazione per cui lavora si mette sulle tracce del suo doppio anziano in fuga, mentre questi inizia a cercare il bambino che un giorno diventerà “Lo sciamano”, ossia il super capo cruento dell’organizzazione criminale che nel futuro sta creando il caos e che ha determinato anche la sua condanna a morte (attraverso rapina e spedizione nel passato).

Il film, a mio avviso, sarebbe potuto terminare qui, con la caccia all’uomo. Una originale sfida del giovane protagonista contro il se stesso più anziano. Un faccia a faccia tra due età della stessa persona, una lotta per la sopravvivenza dell’ego futuro contro le urgenze e le necessità contingenti dell’io presente. Invece no. La storia assume ridicole sfumature soprannaturali, incentrate su una specie di telecinesi e appena accennate nelle prime battute della pellicola. Una ragazza madre e il suo piccolino si trasformano nel fulcro dell racconto: entità che il protagonista deve protegge e salvare dalla furia assassina del se stesso venuto dal futuro.

Riassumendo: un grosso MAH. Le premesse sono ottime: originali e interessanti, ma – ahinoi – si perdono dietro il tentativo di costruire un finale valido. Non per far spoiler, ma per di più qualcosa di incredibilmente simile si è già visto ne “L’avvocato del diavolo”.

Gordon-Levitt non è forse il massimo come spietato killer. Quella specie di fucilone a tubo cilindrico con cui se ne va in giro non gli dona. Ha una faccia troppo buona per l’assassino senza scrupoli che dovrebbe rappresentare. Come fighetto che si gode il denaro accumulato con gli ammazzamenti, invece, fa sempre la sua bella figura.
Bruce Willis è fuori discussione. Dove lo metti sta. Buono sia come marito disperato per la perdita della consorte, che come killer che uccide bambini controvoglia.
La bionda Emily Blunt è una scelta discutibile. Un po’ troppo frizzantina per il ruolo di madre premurosa e spaventata. Bella, certo, brava, anche, ma non mi pare del tutto in parte.
Ottima performance invece per Pierce Gagnon: recita incredibilmente bene la parte di un bimbo intelligentissimo dalle straordinarie doti.
Altro dubbio: perché prendere Jeff Daniels per il ruolo del capo dell’organizzazione che gestisce i looper nel presente? Non rende come capo mafia. Non ha lae sembianze del malavitoso spietato. Proprio no.

Voto globale: 6 meno meno. Appena sufficiente. Il film prova ad essere un’originale opera sci-fi, ma si arena abbastanza presto dietro quesiti etici ed ingiustificati poteri extrasensoriali.

La locandina americana è meglio di quella italiana.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.