Tower Heist

Tower Heist – Colpo ad alto livello
(Tower Heist)

di Brett Ratner (USA, 2011)
con Ben Stiller, Eddie Murphy, Casey Affleck,
Matthew Broderick, Téa Leoni, Alan Alda, Stephen Henderson,
Judd Hirsch, Michael Peña, Gabourey Sidibe, Nina Arianda,
Juan Carlos Hernández, Peter Van Wagner, Zeljko Ivanek, Kate Upton

Un po’ commedia d’azione, un po’ bank robbery movie, un po’ critica sociale all’acqua di rose.
Josh Kovaks (Stiller) è un efficientissimo e premuroso capo-concierge di “The Tower” – una specie di mega-condominio in stile hotel-extralusso – nonché amico del più facoltoso dei condòmini: il signor Arthur Shaw (Alan Alda). Josh è sempre attentissimo alle necessità di tutti gli ospiti della “Torre” e anche ben voluto anche dal personale. Tutto sembra filare liscio ma un giorno il meccanismo si inceppa: Shaw viene accusato di una mega-truffa finanziaria, finisce sotto inchiesta e, dietro cauzione, ottiene gli arresti domiciliari nel suo superattico, all’ultimo piano della Torre. Il problema è che Josh, essendosi fidato ciecamente di questo magnate della finanza, aveva deciso di affidare a lui l’intero fondo pensione dei dipendenti del condominio che ora, ovviamente, lo odiano a morte.

Anche se in un certo senso questo si può definire un film “corale, Ben Stiller è il vero protagonista della pellicola. Contrariamente al solito, il suo ruolo non è quello del simpatico maldestro. O meglio non del tutto. Questa volta interpreta un uomo in cerca di riscatto, un tale che, dopo aver trascorso anni ad assecondare i bisogni e i desideri altrui, prova per una volta ad alzare la testa, a ribellarsi, anche a costo di violare la legge. Il tutto però a fin di bene: recuperare il denaro che è stato sottratto con inganno ai suoi colleghi e a tanta altra gente innocente e in buona fede.
Casey Affleck mi sta troppo simpatico. Ha il ruolo di receptionist della Torre, nonché cognato di Kovaks: un giovane un po’ idiota e cacasotto, ma che ce la mette tutta per riuscire a fare il suo lavoro dignitosamente e senza cacciarsi nei guai.
Mi stupisce che Eddie Murphy abbia accettato un ruolo di secondo piano. Interpreta una specie di furfante cialtrone, che ruba solo dai balconi per non incappare nel reato di violazione di domicilio. Non è al massimo della sua forma. Non fa ridere, nemmeno con la sua risata doppiata da Tonino Accolla. Bah.
Tanta stima per Alan Alda. Non l’ho mai visto interpretare ruoli da cattivone. Ma il magnate dai modi raffinati (seppur truffatore) è nelle sue corde.
Matthew Broderick ha il ruolo di un ex broker di Wall Street, ormai caduto in miseria a causa della crisi finanziaria. Un ruolo alquanto triste (anche per l’aspetto bolso e qualche capello bianco) e solo vagamente buffo. E pensare che 20 anni fa era un volto di primo piano di Hollywood, mentre adesso ha solo ruoli di serie B. Porello. Ho sempre nutrito tanta simpatia per lui.
Téa Leoni interpreta una cazzuta agente dell’FBI. Una tipa tosta ma affascinante che approva gli intenti di ribellione di Kovaks, anche se come rappresentante della legge non dovrebbe. Tra i due sta quasi per scattare del tenero ma fortunatamente lo sceneggiatore si è tenuto.
Michael Peña è il quarto del quartetto di svaligiatori improvvisati. Il suo è un ruolo da giovane ascensorista (di colore) della Tower.
La simpatica Gabourey Sidibe fa la cameriera obesa esperta nello scassinamento di casse forti.
Nina Arianda è una giovane receptionist bionda che durante le ore di lavoro studia per superare l’esame di abilitazione alla professione di avvocato.
Judd Hirsch interpreta il capoccia, cioè l’inflessibile direttore di “The Tower”.
A Stephen Henderson il ruolo del portiere anziano afroamericano che, dopo decine di anni di onorato servizio, sta per andare in pensione, giusto qualche giorno prima della scoperta della truffa.
Juan Carlos Hernández è l’addetto alla sicurezza della Torre.

Il regista è lo stesso di “Rush Hour – Due mine vaganti”, “Colpo grosso al drago rosso – Rush Hour 2”, “Rush Hour – Missione Parigi”, “After the Sunset” e “The Family Man”. Sì, anche “Red Dragon”. Ok, ma non aspettatevi capolavori.
Voto: appena sufficiente. Ho riso solo una volta. Film non del tutto originale, né interessante.
Piccolo spoiler: il lieto fine non è proprio lietissimo, ma attraverso un picco di dignità conferma i valori positivi di cui è portatore l’eroe-protagonista.

Qui potete vedere la locandina ufficiale americana.

La scheda di IMDb.com, quella Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.