Viva l’Italia
di Massimiliano Bruno (Italia, 2012)
con Massimiliano Bruno, Michele Placido, Raoul Bova,
Edoardo Leo, Ambra Angiolini, Alessandro Gassman, Michele La Ginestra,
Maurizio Mattioli, Rocco Papaleo, Barbara Folchitto,
Sarah Felberbaum, Valerio Aprea, Remo Remotti, Lucia Ocone,
Nicola Pistoia, Ninni Bruschetta, Isa Barzizza, Camilla Filippi,
Rolando Ravello, Paola Minaccioni, Frankie Hi-NRG MC, Imma Piro,
Massimiliano Vado, Sergio Zecca, Edoardo Maria Falcone, Stefano Fresi,
Roberto Celestini, Daniela Martani, Patrizia Pellegrino, Edoardo Pesce,
Cristiano Malgioglio, Alessandro Mannarino, Luca Angeletti, Federica Cifola,
Carlo de Ruggieri, Urbano Lione, Elena Cucci, Sergio Fiorentini
Ero un po’ scettico su questo film. L’avevo ingiustamente considerato una commedietta da poco. Ma ancora una volta Massimiliano Bruno è riuscito a stupirmi, in positivo. Intendiamoci: non siamo davanti ad un capolavoro, ma in “Viva l’Italia” qualche cosa di interessante ed originale c’è.
C’è di nuovo che non esistono i buoni e i cattivi, un po’ tutti hanno qualcosa da rimproverarsi, ad iniziare dal protagonista: Michele Spagnolo (Michele Placido), ossia il politico che ad un certo punto, in seguito ad un infarto, viene colpito da una particolare forma di demenza che lo costringe a dire la verità sempre e comunque.
Al cinema di pellicole sui bugiardi cronici pentiti se ne son viste tante – come ad esempio “Bugiardo Bugiardo” con Jim Carrey – ma in questo caso Bruno usa l’espediente dell’epifania salvifica per raccontarci l’Italia di oggi (del 2012) e lo fa intervallando il film con articoli della Costituzione Italiana, la cui lettura è finalizzata a mostrare con evidenza allo spettatore quanto gli altissimi principi scritti nella Carta siano stati (e vengano tutt’ora) disattesi. Un metodo alquanto didascalico – è vero – ma non dispezzabile.
Anche il finale con la morale fatta da un pulpito non è il massimo. Il protagonista è pentito ma non gli viene abbuonata la pena. Anzi, è egli stesso a rendersi disponibile a pagare per i reati commessi. Una specie di esame di coscienza con presa di responsabilità, qualcosa a cui forse il regista vuole chiamarci tutti.
Lasciatemi ora spendere due parole sul popoloso e validissimo cast che ha reso ricca questa pellicola.
Per se stesso Massimiliano Bruno si è ritagliato il ruolo dell’anchormen che conduce la trasmissione “La verità ti fa male”.
Placido è un leone. Implacabile interprete, meritevole di parecchie lodi per il fatto di essersi messo nelle mani del validissimo Bruno – un autore/regista più giovane di 24 anni.
Tanta stima anche per Ambra Angiolini, che ha recitato la parte di Susanna Spagnolo: la figlia dell’onorevole, una giovane attrice – a rischio anoressia – del tutto incapace di fare il suo mestiere, anche a causa di una ridicola e fastidiosa “S” blesa nella pronuncia, ma che comunque lavora in tv grazie alla raccomandazione di suo padre. Non sarà stato un po’ troppo autobiografico?
Alessandro Gassman (Valerio Spagnolo) ha il ruolo del figlio scemo: un manager che ha fatto carriera in un’importante azienda di catering solo grazie alle conoscenze di suo padre.
Raoul Bova (Riccardo Spagnolo) dovrebbe essere l’eroe positivo, il portatore di buoni valori, quello da emulare – ma, imparandolo a conoscere, si noteranno crepe anche nella sua figura.
Imma Piro interpreta la moglie dell’onorevole Spagnolo, una signora tutta d’un pezzo, che si rifugia nella casa al mare, indignata, dopo aver scoperto l’ennesima scappatella del marito.
Edoardo Leo è il giovane body guard che, mentre perde la testa per la sua assistita (Susanna), le insegna anche l’amore per il teatro, la recitazione e la stima di se stessa.
Per Elena Cucci un piccolo ruolo: l’aspirante attrice che sbarca il lunario facendo la cameriera sul tram-ristorante.
Stefano Fresi interpreta un giovane medico costretto ad andare negli USA pur di avere un lavoro e far carriera.
Maurizio Mattioli è una delle figure più simpatiche di tutto il film: un infermiere con un forte accento romano che ha sempre la battuta pronta. Vivido e sarcastico perciò efficacissimo.
Rocco Papaleo veste i panni del manager di Susanna: un tizio molto opportunista che è costretto a fingersi gay per lavorare nel mondo dello spettacolo.
Isa Barzizza, Remo Remotti e Sergio Fiorentini interpretano tre anzianissimi e simpatici degenti del reparto in cui lavora il dottorino Riccardo Spagnolo.
Camilla Filippi è invece la sua giovane ed opportunista fidanzata/collega.
Per Lucia Ocone un piccolo ma buffissimo ruolo da cameriera ciociara a casa Spagnolo.
Sarah Felberbaum è la dolce e ruspante cuoca/cameriera della mensa per cui Valerio perde la testa.
Ricordate Valerio Aprea (uno dei 3 attori che in Boris danno il volto agli sceneggiatori della serie “Gli occhi del cuore”)? Qui interpreta un regista stufo della assoluta impreparazione di Susanna.
Barbara Folchitto è la lussioriosa e fedifraga moglie di Valerio.
Rolando Ravello è il viscido collega di partito dell’onorevole Spagnolo.
Edoardo Pesce (il Ruggero Buffoni della serie “Romanzo Criminale”) è il collega/braccio destro idiota di Valerio che passa tutto il tempo a riprendere scene con il cellulare.
Ninni Bruschetta interpreta un registra teatrale.
Molto simpatica anche Paola Minaccioni nel mettere in scena la logopedista dai modi bruschi.
A Federica Cifola invece il ruolo della vicina di casa racchia di casa Spagnolo.
Luca Angeletti è uno dei colleghi di Valerio, nello specifico quello che gli suggerisce più volte di lasciare il posto fisso – peraltro tutt’altro che comodo – nella sanità pubblica italiana per trasferirsi in un prestigioso ospedale americano.
Nicola Pistoia è l’avido e truffaldino primario del reparto in cui lavora Antonio.
Frankie Hi-NRG – oltre ad aver concesso l’utilizzo del brano “Quelli che ben pensano” – appare nei panni del presentatore di una serata in discoteca in cui si tiene una specie di gara canora di musica rap.
Piccolo cammeo anche per Cristiano Malgioglio nei panni di se stesso: è il tizio famoso chiamato ad officiare il mondanissimo e pacchiano matrimonio di Susanna.
Carlo de Ruggieri è l’iracondo e subdolo collega di Valerio che cerca di dargli consigli su come diventare amministratore delegato dell’azienda
Edoardo Maria Falcone dà il volto allo stalker di Susanna.
Daniela Martani ha un piccolissimo ruolo: la spettatrice criticona di una trasmissione televisiva del pomeriggio (condotta peraltro da Patrizia Pellegrino).
Alessandro Mannarino interpreta se stesso. Lo vediamo cantare un brano sul tram-ristorante in cui Susanna e la sua guardia del corpo fanno una specie di cena galante.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
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