La bellezza del somaro
di Sergio Castellitto (Italia, 2010)
con Sergio Castellitto, Laura Morante, Nina Torresi,
Lola Ponce, Gianfelice Imparato, Enzo Jannacci,
Marco Giallini, Lucilla Morlacchi, Barbora Bobulova,
Lidia Vitale, Renato Marchesi, Erica Blanc, Svetlana Kevral,
Valerio Lo Sasso, Pietro Castellitto, Valentina Mencarelli,
Christopher Hayston Gandola, Riccardo Russo
Commedia sulla generazione dei baby-boomers italiani, ossia quelli che oggi dovrebbero avere poco più di 50 anni.
Un padre e una madre troppo “moderni” e poco presenti nella vita della loro figlia teenager scoprono un giorno che questa come fidanzato ha scelto un uomo molto anziano, un tizio molto più vecchio di suo padre. Padre che, peraltro, avendo appena compiuto 50 anni, si trova nel bel mezzo di una crisi di mezza età.
Avete presente quando si dice “quei genitori non hanno mai dato uno schiaffo ai loro figli perché sono i loro migliori amici”? Ebbene, siamo di fronte alla messa in scena di una famiglia di questa specie. Alla sua rappresentazione – e analisi – sul grande schermo. Una famiglia tutta italiana, intendiamoci, calata perfettamente negli anni in cui viviamo (i primi del XXI secolo) e per di più localizzata in una grande città – Roma, nello specifico. Non per fare il trombone, ma quasi mi verrebbe da dire che certe cose non potrebbero mai succedere in una famiglia di provincia – anche nella più “borgese”. O quasi.
Lei – Marina, la madre (interpretata da Laura Morante) – è una psicologa che lavora per una struttura pubblica e non riesce a staccarsi troppo dai suoi pazienti – tant’è che se li porta dietro anche durante i weekend in campagna.
Lui – Marcello, il padre (interpretato dallo stesso regista) – è un architetto di successo che intrattiene una relazione adulterina con una avvenentissima collega di 15 anni più giovane (Lola Ponce).
La figlia – Rosa (Nina Torresi) – è una quindicenne molto carina, ma un bel po’ viziatella, che odia da sempre i suoi genitori troppo permissivi e che per fare qualcosa di originale e molto provocativo decide di mettersi con l’anziano Armando, un uomo saggio dai capelli bianchi (interpretato grandiosamente da Enzo Jannacci) che potrebbe quasi esserle nonno.
La resa dei conti – se così possiamo chiamarla – arriva durante una breve ma intensa gita in campagna, trascorsa presso un immenso casale di proprietà della famiglia di Marina.
I due genitori riuniscono famiglia e amici in questa immensa magione per starsene un po’ lontani dalla città, per rilassarsi, ma soprattutto (sembra) per ritrovare se stessi.
In questo luogo idealtipico (in certi film la campagna è il contraltare salvifico della vita avvelenata di città) tutti i malumori, gli screzi, le invidie e i dissapori vengono a galla.
La giornalista sinistroide (Lidia Vitale) arida e schiava delle ideologie, si scontrerà con la preside Raimonda (Emanuela Grimalda) che si sente fiera di essere “sul campo” a contatto con i suoi ragazzi nella vita di ogni giorno. Duccio (Marco Giallini), il chirurgo eterno bambinone, dopo 2 matrimoni falliti, cercherà di sedurre Lory (Barbora Bobulova), una giovane e stralunata, ma carina, paziente della psicologa. Valentino (Gianfelice Imparato), il cinquantenne sfigato, fissato con con la finanza e con lo studio della lingua inglese, cercherà di tornare a fare sesso dopo 3 anni con la bionda amante di Marcello.
Altri personaggi che si muovono sulla scena, anche se in secondo piano, sono: la colf a tempo pieno dell’est europeo (Svetlana Kevral), severissima e rigida, che detta legge in casa e addirittura intimidisce i suoi datori di lavoro; il depresso cronico (Ettore Marcehtti) – affascinato dalla morte – che soffre di solitudine ed è sempre sull’orlo del suicidio; l’anziana e ricca nonna (Erika Blanc) che ha visto tutto nella vita e che ormai non si scandalizza più per niente; il ventenne ribelle e destrorso, rude e manesco (Valerio Lo Sasso), che se ne va in giro con un boa a mo’ di sciarpa; il teenager dolce ed educato – anche se bruttarello e strambo (Pietro Castellitto) che si fa le canne ma che, allo stesso tempo, è più maturo di suo padre, un’eterno adolescente farfallone; l’amica racchietta della ragazza carina (Valentina Mencarelli); il giovane di colore che parla perfettamente italiano (Christopher Hayston Gandola).
Questo film è stato scritto da Margaret Mazzantini, la moglie del regista. Cosa mi sento di aggiungere? Non mi sono annoiato, certo. È pur sempre una commedia, certo. Ma diciamo che quel non celato intento di analizzare la società – teorie che non condivido molto anche perché un po’ troppo banalotte – così come la rappresentazione di personaggi e figure alquanto stereotipate non mi hanno propriamente esaltato. Ecco.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.