Out of Sight
di Steven Soderbergh (USA, 1998)
con Jennifer Lopez, George Clooney, Ving Rhames,
Don Cheadle, Catherine Keener, Dennis Farina, Luis Guzmán,
Albert Brooks, Steve Zahn, Keith Hudson, Isaiah Washington,
Samuel L. Jackson, Michael Keaton, Viola Davis, Paul Calderon
Simpatico film a metà strada tra poliziesco e commedia, tratto dal romanzo “Fuori dal gioco” di Elmore Leonard e diretto da Steven Soderbergh – che ancora una volta dimostra di essere un regista capace di girare anche filmetti leggeri, da grandi incassi al botteghino, oltre che pellicole impegnate.
Ho già visto “Out of Sight” diverse volte ma – lo ammetto – non mi stanco mai di ri-vederlo.
Jack Foley è un rapinatore di banche incallito ma sui generis. Ha poco più di 40 anni ed è stato in prigione più volte – anzi in gattabuia pare abbia trascorso quasi metà della sua intera esistenza. Il suo stile è davvero unico: rapina banche con l’arguzia, senza nemmeno usare le armi da fuoco: insomma un vero ladro gentiluomo, molto figo e nient’affatto rude. Durante l’ultima fuga dal carcere si imbatte per caso in Karen Sisco, una poliziotta cazzuta ed affascinante. Il loro primo randez-vous è bello strano: grazie all’aiuto del suo fedelissimo complice (Buddy Bragg) Jack rapisce l’agente Sisco e con lei rimane nascosto nel bagagliaio di una berlina per un bel pezzo di strada durante la fuga. Si genera lì, in quella strana posizione, la scintilla della loro passione, sebbene lei non lo dia a vedere inizialmente. Le loro strade si separano presto – anche perché lei dapprima cerca di arrestarlo mentre è in ostaggio e poi riesce a fuggire – ma poco dopo i due avranno modo di re-incontrarsi e approfondire la reciproca conoscenza. Karen infatti inizia a collaborare con l’FBI per mettersi sulle tracce di Jack, con l’intenzione apparente di catturarlo. In realtà ha solo voglia di incontrarlo ancora per conoscerlo meglio. Lo raggiungerà a Detroit dove Jack sta preparando il colpo della sua vita: un furto di diamanti grezzi.
Clooney ancora una volta fa il piacione. Il ruolo del ladro buono e simpatico, sicuro di sé, gli riesce tremendamente bene.
J.Lo fa la parte della bellona – il che per alcuni potrebbe essere un controsenso. In una particolare scena (quella dell’incontro romantico al bar con conseguente rapporto sessuale languidissimo) riesce comunque a trasmettere una certa sensualità, accompagnata a una certa tenerezza – viste anche le sue “dimensioni minute”. Come agente di polizia non è credibilissima, dai. Però tenete anche conto che era il 1998 e questa diva era sulla cresta dell’onda negli USA e in mezzo mondo. Dunque riuscì a spuntare anche un ruolo da protagonista in un filmone hollywoodiano ben finanziato e ben promozionato.
Simpaticissimo Dennis Farina nei panni del poliziotto iper-protettivo nei confronti della figlia che ha seguito le sue orme (da sbirro).
Grossi apprezzamenti anche per Michael Keaton che si è calato nel ruolo dell’agente FBI idiota (e fedifgrago) che sta con la poliziotta protagonista, prima che questa incontri il ladro galantuomo.
Ving Rhames è il gigante buono afroamericano che fa da complice, amico e angelo custode a Foley.
Michael Zahn interpreta il terzo complice: uno sciroccato, fifone, cialtrone e chiacchierone che va sempre in giro con gli occhiali da sole.
A Don Cheadle il ruolo del gangster capo, violento e non del tutto dritto, che in galera minaccia chiunque gli capiti a tiro.
A Albert Brooks quello dell’ex-super-manager di successo, un tale molto ricco ma smidollato, che è finito dietro le sbarre per aver messo in piedi una gigantesca truffa finanziaria a Wall Street.
Samuel L. Jackson ha un piccolo cameo molto significativo in coda al film.
Voto globale: 7. Sempre un bel vedere.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.