Bar sport
di Massimo Martelli (Italia, 2011)
con Claudio Bisio, Antonio Catania, Angela Finocchiaro,
Lunetta Savino, Vito, Antonio Cornacchione, Giuseppe Battiston,
Gemelli Ruggeri, Alessandro Sampaoli, Aura Rolenzetti,
Bob Messini, Teo Teocoli, Claudio Amendola, Gianluca Impastato,
Cristina Ramella, Michael Galluzzi, Daniele Pilli
Disclaimer: non ho letto il celeberrimo omonimo libro di racconti di Stefano Benni da cui la pellicola è stata tratta.
Comunque si è trattato di una grossa delusione. Non si ride mai. Che commedia è mai questa? Attraverso il testo di Benni, Martelli racconta le solite storie da bar, gli anneddoti che appena partono, sai già come finiscono. Una serie (nemmeno bene incastrata) di personaggi idealtipici della provincia italiana che si intrattengono in un bar dell’Emilia Romagna negli anni 70. Alcuni dettagli sono anche raccontati male, come ad esempio la Luisona, ossia la pasta glassata al cioccolato che mai nessuno si azzarda a mangiare.
Giudizio molto negativo purtroppo.
Unico barlume di positività: le storie animate che sono raccontate dalla voce del Tennico (Claudio Bisio)
Modestissimo l’incasso al botteghino: poco più di 2,8 milioni di Euro.
Bisio è quasi sprecato in questo film, è lui l’attore che ha tentato di trainare la promzione del film (basta guardare la locandina). Ma forse è il personaggio di Battiston – il barista grasso e spilorcio Onassis – che avrebbe dovuto avere un ruolo più centrale nella storia, anche perché è la voce narrante.
Ad Aura Lorenzetti è stato affidato il ruolo della cassiera giovane e sexy.
Lunetta Savino e Angela Finocchiaro interpretano due vecchie arpie che spettegolano ai tavolini, parlando solo di morti e facendosi i dispetti.
Il simpatico Vito ha un ruolo molto piccolo: una specie di ragioniere con la moglie affascinante.
Antonio Cornacchione interpreta uno sfigato che cerca per tutto il tempo di far funzionare l’insegna del bar.
Antonio Catania fa il brontolone.
Teo Teocoli dà il meglio di sé nel recitare la parte dell’anziano finto-latin lover, che si bulla al bar raccontando panzane sulle sue notti brave ma il testo e la regia sono quelli che sono.
Claudio Amendola ha un ruolo piccolo e negativo: un rappresentante di Roma che mette sotto i denti la Luisona.
Alessandro Sampaoli – il Silvano Rogi di “Camera Café” – fa la parte dell’innamorato sfigato col cuore spezzato, che passa tutto il tempo a infilare gettoni nel telefono del bar per chiamare la sua ex che l’ha mollato.
Gianluca Impastato interpreta un antipatico giovane che è bravissimo a giocare al flipper. La sua scena m’è sembrata un palese omaggio a “Troppo forte” di Verdone.
I gemelli Ruggeri appaiono per pochi attimi.
Un cast di questa risma poteva dare grandi soddisfazioni, rinverdire i fasti della splendida sit-com “Zanzibar” (in cui alcuni di essi militarono ai tempi). E invece…
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
a me fa cagare ancor di più!