Venga a prendere il caffè da noi
di Alberto Lattuada (Italia, 1970)
con Ugo Tognazzi, Milena Vukotic, Francesca Romana Coluzzi,
Angela Goodwin, Valentine, Piero Chiara, Checco Rissone,
Jean-Jacques Fourgeaud, Alberto Lattuada, Carla Mancini
Anni ’60. Italietta di provincia.
Emerenziano Paronzini (Tognazzi) è un impiegato di mezza età che lavora presso l’ufficio tributi di Luino (Va) sul Lago Maggiore. Stanco di girare per i paesini della Lombardia e desideroso di “appendere il cappello”, ossia di accasarsi, inizia a frequentare la casa di tre zitelle (oggi diremmo “single”): le sorelle Tettamanzi. Donne sole, non giovanissime ma ricchissime, che da poco hanno perso il loro amato padre, con cui hanno sempre vissuto, e che quindi sono diventate improvvisamente delle facoltose ereditierie, invidiate da tutto il paesello lacustre.
In men che non si dica il Paronzini, con la scusa di suggerire escamotage che possano evitare esosi accertamenti finanziari, si fidanzerà con la maggiore delle tre (Fortunata/Angela Goodwin) e la sposerà, suscitando la gelosia – più o meno velata – delle altre due sorelle più giovani. Intanto la seconda di esse – Tarsilla (Francesca Romana Coluzzi), arsa dalla curiosità del sesso e da una passione mai esperita, inzierà una relazione “carnale” con un giovane antiquario locale – tale Paolino (Jean-Jacques Fourgeaud). La misteriosa e “peccaminosa” liaison si consumerà attraverso frequenti e regolari incontri all’interno di un monastero abbandonato, che confina con la biblioteca che Tarsilla gestisce per conto della curia. Scoperta dal parroco, la ragazza smetterà di vedere Paolino e resterà sempre più spesso in casa, vicino alle sue sorelle.
Questa convivenza ravvicinata, lo scarso contatto con il mondo esterno, il bigottismo, la mentalità retrograda, la paura delle malelingue di paese, l’avarizia e l’iposcrisia delle tre sorelle, così come l’ingordigia sessuale del Paronzini, porteranno i protagonisti ad una relazione promiscua. Il neosposo, cioè, in poco tempo finirà per soddisfare non solo i desideri di sua moglie ma anche quelli delle sue sorelle minori. Finché un giorno, preso dagli agi della bella vita da borghese arricchito, dall’euforia del vino e dalla voglia di dimenticare le brutture della guerra d’Albania che ha vissuto in prima linea…
Non vi svelo il finale. Ma sappiate che questa è una commedia tutta da vedere, molto godibile, con un Tognazzi al massimo della forma.
Milena Vukotic interpreta la più giovane delle tre sorelle Tettamanzi, nonostante nella realtà fosse un po’ più grande della seconda.
Piero Chiara, che ha scritto il soggetto (ossia il romanzo “La spartizione”) e parte della sceneggiatura del film, vi appare anche come attore nei panni di un amico del giovane antiquario.
Anche lo stesso regista, Alberto Lattuada, s’è riservato un piccolo cammeo: il Dottor Raggi.
Nota: il buffo brano beat “Tutta tutta”, che spesso ricorre nel film, è stato composto da Fred Bongusto (su testo dello stesso Alberto Lattuada) ed eseguito da I Giganti.
La scheda di Wikipedia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.